RANIERI, Nocerino è il "Nedved scuro"
Inter, Roma e, tra poco, anche il Milan. Le tre grandi del campionato sono chiamate, in pochi giorni, a verificare la reale consistenza della nuova Juventus. Sono ancora partite di 45’, come era successo a Napoli, ma il Trofeo Tim di stasera a Milano servirà comunque a dare indicazioni importanti. Intanto Ranieri ha ottenuto una certezza: «Questa Juve ha un’identità». Tra le indicazioni di cui il tecnico bianconero va in cerca, la forza della difesa bianconera; poi, l’assemblaggio del centrocampo e quindi la conferma sulla maturità dei gioielli baby, Nocerino e Criscito su tutti.
Claudio Ranieri la prende alla larga: «Il primo obiettivo resta sempre la preparazione. Alcuni uomini sono già in forma, altri meno. Questi tornei servono a portare tutti sullo stesso piano, ma soprattutto sono calcio vero nel senso agonistico e psicologico». Poi, dà una notizia che difficilmente un allenatore, soprattutto nella fase dei lavori in corso, consegnerebbe in modo così esplicito all’opinione pubblica: la coppia di difensori centrali titolari sarà Criscito-Andrade. «Il primo deve solo acquisire più esperienza, ma ha tutto per ricoprire benissimo questo ruolo. Il secondo ha stoffa, classe, esperienza: semplicemente non è facile ambientarsi subito nel calcio italiano, ma sono certo che farà benissimo. Per Tiago, invece, è questione di preparazione: non era abituato a quella italiana e la sta digerendo. Lui, Almiron, Zanetti e Nocerino sono i miei quattro centrocampisti centrali e giocherà chi è più in forma».
Sembra esserlo, e molto, Nocerino, che ha stupito lo stesso Ranieri, che lo ha definito il «Nedved scuro».
«Anche sulla fascia può essere prezioso, è una alternativa in più». Ranieri ha riguardato la partita di Cesena in tv, per valutarla con calma. A freddo, ha una considerazione da fare: «Nella prima mezz’ora avevamo avuto due occasioni noi e una la Roma. Ma avevamo commesso già due errori, che ci hanno fatto subire i gol. In tutta la partita, non ho trovato altri pericoli creati su azione dalla Roma. Concedere così poco a una grande squadra come quella giallorossa, significa che abbiamo fatto grossi passi avanti, anche se ammetto che in difesa si deve lavorare ancora molto, perchè è un reparto completamente nuovo».
Ma, più in generale, il tecnico bianconero è soddisfatto per un motivo profondo: «Abbiamo una identità, sia caratteriale, sia tecnica. Dobbiamo migliorare alcune fasi, come l’approccio alla partita: ci vuole più attenzione, non mi piace che si temporeggi. Però l’identità c’è ed è un particolare molto importante». Nemmeno la convivenza tattica (per il momento problematica) tra Tiago e Almiron lo preoccupa: «Può darsi che siano incompatibili. Ma se sarà così lo scopriremo alla fine della stagione».
Messaggio chiaro che significa: nessun ritorno indietro, questa sarà la Juve 2007. Ma il 31 agosto è ancora lontano e lo è ancora di più il mese di gennaio.