MARINO, Le porte chiuse ci avrebbero penalizzato

29.02.2020 17:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
MARINO, Le porte chiuse ci avrebbero penalizzato
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell'Udinese, ha parlato a Sky Sport per commentare la decisione della Lega di rinviare la partita contro la Fiorentina inizialmente prevista a porte chiuse alle ore 18 di oggi: "Noi non abbiamo problemi di calendario perché abbiamo tutto lo spazio per recuperare in assenza di coppe. Vorrei però fare una domanda: giocare una partita in casa a porte chiuse è penalizzante per chi gioca in casa o per chi gioca in trasferta? E' una provocazione. Tutti lo sappiamo che è penalizzante per la squadra di casa. La Lega, quando ha chiesto di giocare a porte chiuse, ha fatto un errore. Le autorità poi ha punito questa scelta fermando questa decisione. Questa possibilità avrebbe colpito maggiormente le regioni con tanti casi di coronavirus. Il governatore Federiga ha fatto bene a prendere provvedimenti in anticipo".

E' d'accordo con Marotta quando dice che il campionato è compromesso?
"Non sono d'accordo con Marotta. Il campionato irregolare non conta niente di fronte a questa situazione legata all'epidemia. Però andarci ad aggiungere ulteriori situazioni che provocano irregolarità sarebbe stato sbagliato. Mi sarei aspettato una lettera da parte della Lega in cui si diceva al governo di essere anche pronti a fermare il torneo. E' tutto da dimostrare, che una partita a porte chiuse non provochi un danno sanitario. Sarebbe stato un danno anche economico per noi visti i 15mila abbonati che avremmo dovuto rimborsare. Non ho capito però per quale motivo la Lega si è voluta sostituire al Governo nonostante tutte le questioni aperte come l'Europeo o le coppe. Cosa conta questo davanti all'emergenza?".

Una decisione che poteva essere presa prima?
"Per fortuna che è arrivata. Nel momento in cui chiediamo le partite a porte chiuse, che io non condivido, ci siamo già sostituiti al governo e alle autorità. Io ritengo che ci sia stato più un principio di giustizia dopo queste ultime decisioni".