LIPPI, Al Pazzo ho detto di entrare e segnare
Il tecnico della Nazionale, Marcello Lippi, dopo la vittoria contro il Montenegro per 2-0 grazie alla reti di Pirlo su rigore e Pazzini, ha parlato oggi a Coverciano. Ecco quanto evidenziato in esclusiva da Tuttomercatoweb.
E' la formula giusta quella con Pirlo avanzato e De Rossi dietro?
"Io utilizzo i giocatori sempre in base delle proprie caratteristiche e cerco di farli coesistere a seconda delle varie necessità. La formula di ieri, con Pirlo più avanzato, può funzionare. Ieri c'era la necessità di farli giocare insieme, in altre occasioni ci saranno diverse esigenze tattiche, ma di certo è una formula che può funzionare"
Con l'Irlanda è un'occasione unica?
"Unica no, importante sì. Se vinciamo, avremo la possibilità di portarci a + 5 sull'Irlanda, ma ci sono ancora dodici punti a disposizione"
Come stanno andando i giovani arrivati?
"Si stanno inserendo bene, sono giovani bravi con la testa giusta, avranno davanti uno splendido avvenire, ma è anche grazie all'intelligenza degli anziani che li mettono a loro agio"
Giuseppe Rossi?
"Non me lo sono scordato. L'ho convocato, come De Rossi in passato, portandolo in Nazionale quando gli mancava ancora un anno per finire l'Under21.Ci dobbiamo ricordare una cosa importante, noi diventeremo grandi quando non staremo attenti a quanto si gioca se un tempo o tutto, quanti minuti, ma quando ci sentiremo parte integrante di un gruppo"
Ieri ha tirato le orecchie ai giocatori?
"Senza dubbio siamo andati meglio nella ripresa. Ma non è vero che nell'intervallo ho strigliato la squadra, questo lo dite voi. Ho semplicemente parlato ai ragazzi come faccio sempre tra il primo e il secondo tempo, cercando di correggere dove ce n'è bisogno, ma lo faccio da quando sono allenatore di calcio"
Ci sono tanti attaccanti bravi e anche Pazzini si è dimostrato uno tra loro, c'è tanta concorrenza?
"Questo è dovuto alla casualità, mentre prima c'era il problema degli attaccanti, visto che c'erano tanti stranieri, anche se in quel periodo nascevano i vari Totti e Montella. Ora arrivano e coprono ogni ruolo"
L'esplosione di Pazzini?
"Non è un fatto isolato. Pazzini fa parte da sempre della famiglia azzurra. Per meritare la chiamata della Nazionale maggiore, deve fare cose importanti in A che prima faceva solo intravedere, mentre nell'ultimo periodo sta facendo benissimo"
Amauri non serve visto che c'è Pazzini?
"Non parlo dei giocatori che non sono presenti"
Iaquinta ieri ha deluso?
"Iaquinta non l'ho visto fuori posizione ieri. Sa giocare sia come centrale che accanto ad un altro attaccante. Non sempre però riescono movimenti importanti. Ieri non gli sono riusciti ma non mi ha deluso, visto il grande impegno che ci ha messo"
Pazzini più uomo area rispetto a Iaquinta?
"Sì, Pazzini è più abile in mezzo all'area. Vincenzo spazia di più in mezzo al campo, anche se ha dimostrato di saperlo fare anche Giampaolo. L'importante è avere un attacco con caratteristiche diverse da impegare a seconda dell'avversario"
Pazzini riesce ad andare a segno anche senza gli assist di Cassano...
"Io non scherzo mai su queste cose, ho rispetto delle persone. Non mi piace drammatizzare, ma non mi piace neanche scherzare"
Cosa gli ha detto quando è entrato?
"Gli ho detto vai a fare gol, ma sapevo che qualsiasi cosa gli avessi detto, lui non mi avrebbe ascoltato, essendo all'esordio con la maglia della Nazionale"
Pirlo lo paragonano a Benjamin Button?
"Sì, dobbiamo essere felici, ma non riguarda solo lui. Ci sono tanti trentenni che stanno facendo benissimo"
Dal punto di vista psicologico la vittoria è importante?
"La vittoria di ieri da un'iniezione di fiducia. Non ci sono mai partite facili, non nascono mai in una maniera e finiscono nella stessa, bisogna sempre sfruttare tante cose. Ogni avversario ha caratteristiche diverse. La vittoria di ieri è motivo di soddisfazione che premia la settimana di lavoro avuta"
Di Natale?
"Non ci voleva per noi e neppure per l'Udinese. Auguro a Totò di guarire il prima possibile, anche se i tempi non saranno brevissimi"
Ora l'Irlanda...
"Dobbiamo provarci con tutte le nostre forze, vogliamo battere l'Irlanda a Bari per conquistare e consolidare una posizione di privilegio, ma visto che mancano ancora tante partite non sarà ancora definitiva. Dopo la Repubblica d'Irlanda ci saranno altre quattro gare da giocare, dunque altri dodici punti in palio, un altro pezzo importante di cammino da percorrere. Gli irlandesi sono il nostro principale antagonista. Non vanno valutati per il pari interno con la Bulgaria di ieri a Dublino, ma per quanto di buono hanno saputo fare finora in queste qualificazioni mondiali".
Ci sarà turn over?
"Oggi non mi sembra il giorno indicato per parlarne. Mercoledi' ci sarà qualche cambiamento di formazione, perchè l'Irlanda ha caratteristiche diverse dal Montenegro. Non chiamerò nessuno al posto di Di Natale"
Trapattoni come sarà?
"Credo che mercoledì sera, quando sentirà l'inno dell'Italia, accadrà qualcosa nel suo cuore e nel suo stomaco perché lui è un italiano vero e la Nazionale è stata una parte importante della sua carriera. Posso immaginare che sentirà una grandissima emozione. Speriamo che non ci faccia un brutto scherzo, essendo il primo di aprile..."
Cosa vuol dire per lei mister Trapattoni?
"Trapattoni e' stato un punto di riferimento per la nostra generazione. Il fatto che fa ancora questo lavoro la dice lunga sul suo carattere, e così la sua scaltrezza, la sua determinazione, la sua dedizione. A 70 anni ha ancora l'entusiasmo di un bambino, e lo chiamano in giro per il mondo a insegnare calcio"
Prova qualche timore reverenziale, visto che lei è stato suo successore sia sulla Juve che alla Nazionale?
"Io non provo nessun timore verso di lui, ma una grande stima. L'ho sempre visto come un allenatore modello essendo nato prima di me, è avrò piacere e felicità nel rivederlo"
Cosa farà alla sua età?
"Io compierò sessant'anni tra qualche settimana e spero di avere il suo entusiasmo a settanta, ma non so cosa mi riserba il futuro non so cosa farò neanche domattina"
Bilancio di questa settimana?
"Ho visto una grande critica e poco entusiasmo. Il lavoro tra me e i giocatori è una cosa, diverso è il rapporto mediatico".