DELLA VALLE, Questo è il calcio

17.09.2007 09:40 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione

«E’ il calcio, è il calcio....». Andrea Della Valle lo ripete soprattutto a se stesso mentre scende rapidamente le scale della tribuna d’onore. Non va negli spogliatoi e nemmeno nel privé. Ha un appuntamento a casa, nelle Marche, e vola via in elicottero. Portandosi dentro un rammarico forte. Cinque minuti prima di quel tocco da mestierante di Zampagna il presidente si era voltato verso Sandro Mencucci e l’assessore Eugenio Giani per dire: «Visto che carattere questa squadra? Riusciamo a far andare dritte anche le partite più ostiche». E probabilmente cullava il sogno di trovarsi al secondo posto in classifica, insieme all’Inter e immediatamente dietro alla Roma. Intendiamoci: non saranno questi due punti perduti a compromettere l’avvio di stagione, tuttavia....
«E’ il calcio, è il calcio....», continua il presidente augurandosi che il vento cambi, e diventi finalmente un soffio favorevole perché finora la Fiorentina, per quel che è stata capace di fare sul campo, avrebbe meritato più di quel che ha ottenuto. «Speriamo che il vento cambi», sottolinea ancora Andrea Della Valle, con sicuro riferimento alla gragnuola di partite che aspettano i viola: da Groningen a Catania, dalla sfida da brivido a metà della prossima settimana con la Roma, al derby col Livorno. Eppoi alla partitissima con la Juve, avendo dovuto prima ospitare il Groningen per il match di ritorno.

CI PENSA, Andrea Della Valle, a questo calendario: esaltante e terribile. E quando accenna al vento, è chiaro che si riferisce non solo ai gol mancati proprio per un soffio da Kuzmanovic, Vieri e Pazzini, ma anche agli infortuni (soprattutto di Mutu e Pasqual) che rischiano di complicare la vita a Prandelli.
«E’ il calcio, è il calcio....». Anche nel bene, oltre che nel male, deve pensare Andrea Della Valle, entusiasta del gol di Bobone Vieri. Salutato alzandosi in piedi e battendo le mani. Un gol, quanto pare, figlio di un presagio. Lo stesso Vieri, in settimana, durante gli allenamenti, aveva parlato della partita con l’Atalanta come di una svolta, della sua prima prestazione incisiva.



A RIVELARLO è Sandro Mencucci, fuori dai cancelli dello stadio, ai cronisti colti di sorpresa dall’uscita rapida di Della Valle. Non senza un pizzico di soddisfazione, Mencucci afferma: «Vieri sentiva che stava arrivando il momento del suo primo gol in viola. Lo aveva detto a Prandelli e lo aveva detto a noi dirigenti. Siamo contentissimi che abbia potuto coronare le sue parole con quel magnifico colpo di testa. Che sarà, io credo, il primo di una lunga serie».
Anche Mencucci è un po’ deluso, ma non drammatizza: «Bisogna dare atto all’Atalanta di aver tenuto bene il campo, anche in dieci. E bisogna levarsi tanto di cappello di fronte alla punizione di Doni. Raramente ho visto calciare con tanta precisione. E va dato atto a Zampagna di aver fatto un gol da veterano dell’area di rigore».

A QUESTO PUNTO Mencucci evita d scendere nei dettagli: per esempio di mettere i puntini sulla «i» su come avrebbero dovuto comportarsi i difensori in quella situazione. Anche Mencucci, come Andrea Della Valle, si affida al tormentone: «E’ il calcio, è il calcio...». Sperando forse che la stessa considerazione la possano fare, d’ora in poi, le avversarie della Fiorentina.