COPA AMERICA, Argentina in finale contro il Brasile (video)
Compatta, cinica, convincente e anche un pizzico fortunata. In una parola: forte, anzi fortissima. E’ questo il ritratto dell’Argentina, che in questa Coppa America ha vinto tutte e cinque le partite in cui è stata chiamata in causa. Anche il Messico (sino ad oggi imbattuto), in semifinale, si è dovuto piegare al dominio della “Celeste”: nonostante il 3-0 finale sia forse eccessivo, il verdetto è giusto ed insindacabile; domenica la Copa America se la giocheranno le solite duellanti, Argentina e Brasile.
A Puerto Ordaz, gli unici due dubbi della vigilia erano nei reparti avanzati delle due compagni. Nell’Argentina, Tevez è preferito al “Principe” Milito nell’undici di partenza, mentre nel Messico ce la fa il bomber Nery Castillo. Lo schema della partita è chiaro sin dall’inizio: i ragazzi di Sanchez, consci che la forza dei rivali risiede nel possesso palla, cercano di asfissiare gli argentini usando l’arma del pressing quasi a tutto campo. L’idea è valida, tant’è che Riquelme e compagni sono pressoché annientati per larga parte della prima frazione.
Al 7’, la prima iniziativa del match arride infatti al Messico, che riparte sempre velocemente in contropiede. La conclusione a rete di Cacho è però alto da posizione centrale. Per circa mezzora, il nulla assoluto: le trame si concentrano a centrocampo e la Tri sembra in controllo del match. L’impressione si consolida al 35’: dopo un’azione avvolgente, la palla arriva a Guardado sul vertice sinistro dell’area; il centrocampista si beve due difensori con un paio di finte e prova a sorprendere Abbondanzieri con l’esterno sinistro. Solo il palo esterno salva il portiere argentino, ma è la scossa per i biancocelesti.
La parte finale del primo tempo arride infatti all’Argentina, con Riquelme che inizia ad illuminare da par suo la manovra. Al 41’, il trequartista combina bene con Tevez, sul quale però Sanchez esce bene e chiude lo specchio all’attaccante. Il portiere messicano rovina tuttavia il suo torneo, eccellente sin qui, al minuto 44. Riquelme scodella dalla trequarti mancina una punizione che semina il panico nella difesa messicana, completamente nel pallone; l’estremo difensore dei “verdi” rimane a mezza via, Heinze si trova inspiegabilmente libero e con una mossa “di karate” sigla in spaccata il gol del vantaggio. Immeritato, ma questo è il calcio. E sul punteggio di 1-0 per l’Argentina, il buon arbitro Chandia manda tutti negli spogliatoi.
Al ritorno in campo, Sanchez inserisce subito due nuove frecce al proprio arco; ma Medina e Bravo, entrati in luogo di Torrado e Cacho, cambieranno ben poco al corso della partita. La ripresa è un assolo degli uomini di Basile, che tuttavia al 54’ sudano freddo. Lanciato in profondità, Castillo entra in area dalla destra e calcia con violenza a rete; Abbondanzieri battuto, ma i legni (stavolta la traversa) lo salvano ancora.
Tra il 15’ e il 20’ della ripresa, però, l’Argentina piazza la zampata vincente, il morso letale del cobra che sa come e quando deve azzannare l’avversario per vincere. Al 61’ è semplicemente strepitoso il gol di Messi (sin lì poco convincente), che riceve palla da Tevez sulla destra e, dopo lo stop con il mancino, inventa un delizioso pallonetto sempre con il piede sinistro che scavalca Sanchez e mette quasi al sicuro il risultato. Il “quasi” scompare poi al 65’. Tevez (non ha segnato ma è stato decisivo per la manovra della squadra) entra in area dalla sinistra, si accentra e viene steso dalla plateale spallata di Marquez. Rigore insindacabile, Riquelme lo trasforma con un “cucchiaio” che mette definitivamente la parola fine all’incontro.
Prima del fischio finale dell’arbitro, ci sarà spazio per poco altro. Gli uomini di Basile gestiscono il risultato, il Messico incassa la sconfitta senza più credere alla rimonta. Anzi, al 79’ Palacio – entrato da trenta secondi - ha subito l’occasione di andare a segno quando viene imbeccato da Messi e si trova solo davanti a Sanchez, all’altezza del dischetto del rigore; stavolta il portiere messicano è però reattivo e si supera deviando in corner. Come da pronostico, la finale di Copa America sarà la riedizione del 2004: Argentina – Brasile. Ci si augura che lo spettacolo sia all’altezza di allora; ad oggi, tuttavia, i detentori del titolo (la Seleçao) non partono con i favori del pronostico. La manifestazione ha sin qui una padrona indiscussa e si chiama Argentina, anche se la “Celeste” sarà attesa ora dalla prova del nove nell’attesissimo “Superclasico” sudamericano.
IL TABELLINO
MESSICO – ARGENTINA 0-3 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Heinze al 44’pt, Messi al 16’st, Riquelme su rigore al 20’st
MESSICO (4-4-2): Osvaldo Sanchez 5; Castro 5,5, Marquez 5, Ma gallon 5,5, Pinto 6; Arce 6,5, Torrado 5,5 (dal 1’st Medina 5), Correa 5,5 (dal 37’st Pineda sv), Guardado 6,5; Castillo 6, Cacho 5,5 (dal 1’st Bravo 5). All: Hugo Sanchez 6
ARGENTINA (4-3-1-2): Abbondanzieri 6; Zanetti 6, Milito 6, Ayala 6,5, Heinze 7; Veron 6 (dal 33’st Gago sv), Cambiasso 6,5, Mascherano 6,5; Riquelme 7,5 (dal 41’st Aimar sv); Messi 7,5, Tevez 7 (dal 33’st Palacio sv). All: Basile 7
ARBITRO: Chandia (Cile) 7
AMMONITI: Torrado, Marquez (M); Veron, Messi (A)
Ecco i gol dell'Argentina: