BRANCHINI, Agenti sono il male? No, colpa dei presidenti
Nel primo appuntamento a TMW Radio con la rubrica "La Voce dell'Agente" in collaborazione con A.I.A.C.S. – Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società, è intervenuto il procuratore e presidente dell'associazione Giovanni Branchini. Queste le sue dichirazioni sul fatto che fa qualche anno il pensiero comune è che gli agenti manovrino a loro piacimento il calcio, solo per guadagnare denaro: "Chi potrebbe commentare e analizzare queste boutade non lo ha mai fatto. Anche la stampa è accondiscendente. Quando parliamo noi ci danno ragione, quando ci sono degli sfoghi dei presidenti fanno altrettanto e non c'è la giusta ricerca di una verità che magari è nel mezzo ma a volte no. Nell'ennesima boutade di ADL su Raiola, ammesso che facesse richieste di milioni di euro, la prima cosa che dovrebbe fare un presidente è interrogare i suoi colleghi e capire se le pagano certe cifre agli agenti. Noi come agenti non abbiamo come abitudine questo tariffario e se accadono cose simili sarebbe da capire il perché e affrontarlo. Da quando la nostra figura esiste siamo diventati il grande paravento dietro il quale nascondere tutti i cattivi funzionamento di un sistema che ha problemi ben più seri che il comportamento degli agenti. Non sono gli agenti che hanno deciso una ventina di anni fa di annichilire la figura del ds, sono stati loro. Non siamo noi agenti che abbiamo ridotto al lumicino l'importanza dei ds, che erano una componente importantissima del sistema. Se i presidenti ritenessero veramente la componente agenti così deleteria, penso che tutti si riunirebbero per discutere e arrestare il fenomeno. Noi come AIACS siamo stati i primi al mondo a introdurre un regolamento, non siam ormai stati convocati dalla Lega per discutere di certi argomenti. Perché non siamo mai stati chiamati se siamo il male?".
L'agente sta diventando anche uno scout oggi. Che ne pensa?
"E' davanti agli occhi di tutti che i club negli ultimi 15 anni hanno aumentato la collaborazione e la consultazione degli agenti, che di fatto sono un supporto delle esigenze di un club. Probabilmente siamo diventati esosi perché forniscono un servizio utile alle socirtà. Che le società possano tornare a svolgere alcune mansioni è logico, ma non siamo stati noi a imporre questo nuovo stile di lavoro. Noi abbiamo solo fornito le nostre conoscenze, il know how per assistere i club".