BAEZ, A Firenze non ho convinto. Al Cosenza...
Il giocatore viola Jaime Baez, attualmente in prestito al Cosenza, si racconta in una lunga intervista: "Da quando sono arrivato tre anni fa mi ci è voluto un po' a capire cosa mi dicevano i compagni e ad imparare l'italiano. La Garra Charrua? Sarebbe la grinta, quella famosa in Uruguay per coloro che lasciano tutto per inseguire il sogno di giocare a calcio. Penso che sia una delle caratteristiche principali dei giocatori dell'Uruguay che anche quando la palle è in terra la vanno a prendere di testa e non si fermano mai. Italia e Uruguay? Laggiù forse c'è più povertà e poi le culture sono molto differenti. La mia prima squadra? Ho iniziato a giocare a quattro anni in Uruguay al Santa Lucia poi il mio procuratore italiano Alessandro Luci mi ha portato in Italia quando la Fiorentina si è interessata a me. Ho lasciato la famiglia e amici più vicini che mi mancano sempre. Fuori dal campo? Ho imparato a fare altre cose quando non gioco. Ho fatto qualche corso di studio su Internet sulla contabilità e altre cose. Musica? Amo il reggeaton. Ascolto sempre la solita playlist.
I tanti prestiti? Ci sono tanti motivi, uno può essere che non ho fatto così bene da convincere il mister a tenermi alla Fiorentina. Al Cosenza? Tutti lottiamo per un obiettivo comune, mi trovo molto bene qua e mi sono fatto molti amici. La gente è molto umile e ti fa stare bene. Cosenza è una città tranquilla e passionale. Cavani o Suarez? Mi piace di più Cavani, lotta sempre per tutto il campo, lo ammiro molto. Schetino? Parlo con lui tutti i giorni. E' un brutto momento per lui perché è arrivato con grande entusiasmo anche se purtroppo per lui si è infortunato. Spero di vederlo in campo presto. Ruolo? In Italia ho sempre giocato esterno ma mi piacerebbe giocare anche intorno ad una punta come trequartista. Soprannomi? In Uruguay mi chiamavano La China, mentre qua per il Cosenza sono El Loco".