LE GRANDI FIRME A FV, I MOTIVI DELLA FRENATA SUL TRAGUARDO

14.05.2018 17:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
Fonte: Ha collaborato Dimitri Conti
LE GRANDI FIRME A FV, I MOTIVI DELLA FRENATA SUL TRAGUARDO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

La Fiorentina sembra essersi fermata sul più bello, ad un passo dal traguardo dell'Europa League. Per capirne le cause Firenzeviola.it ha contattato alcune firme fiorentine:

Alessandro Bocci (Corriere della Sera): "Si è fermata perché è arrivata con troppe aspettative su questa partita. Anzi, è quello che spero. Nel senso che le ipotesi sono due, o che la squadra abbia sovraccaricato di responsabilità questa gara e ci sia arrivata troppo carica oppure che l'abbia sottovalutato il Cagliari che perdeva sempre affrontando la gara senza energie mentali perché pensava già a quella di Milano. E sinceramente preferisco pensare all'eccesso che ad una carenza. Credo però che la Fiorentina sia fuori dall'Europa League non per questa gara ma perché ha perso molte gare con le piccole, come Crotone, Verona, Chievo e appunto Cagliari. La differenza con l'Atalanta è proprio questa e faccio fatica a capire come mai sia accaduta la stessa cosa della scorsa stagione, quando c'erano giocatori e un tecnico completamente diversi. Questo deve far riflettere sul fatto che la squadra va potenziata con giocatori di qualità ma anche di personalità. Come riconoscono tutti, a quaesta squadra vanno grandi applausi ma nei momenti topici servono elementi di esperienza che non facciano perdere la bussola come ieri".

Benedetto Ferrara (La Repubblica): "Non mi aspettavo la sconfitta di ieri ma ci può stare data la rincorsa dal 4 marzo in poi. Con un solo risultato possibile poi viene la classica ansia da prestazione, e questo ce l'ha spiegato bene il Napoli proprio a Firenze. Ok il cuore ma questa squadra ha dei limiti. Sui momenti di nervosismo finale dico che il calcio è anche questo. Veretout è il primo a sapere di aver sbagliato, ci sta il momento di frustrazione per aver inseguito un obiettivo che poi è venuto a mancare. Ci sta, non va bene ma Veretout non è uno scorretto. Dispiace ma c'era molto nervosismo e sono loro i primi a sapere dell'errore. Era una partita vera, di quelle con solo un risultato possibile per ciascuno, e certi incontri vivono di tensione. L'adrenalina ha preso il sopravvento ma è anche la prima volta. Questa squadra in fondo non era stata fatta per l'EL. Questo obiettivo se lo son dato per onorare la memoria del loro capitano e di dare più di quanto tutti pensassero. Questa stagione ha parametri diversi dal normale, ha compattato un gruppo che deve andare avanti. Hanno difetti ma hanno anche fatto più di quanto pensasse. Ora c'è da sedersi a freddo a un tavolino e programmare un futuro che riporti la Fiorentina in Europa, là dove merita".

Angelo Giorgetti (La Nazione): "Questa squadra ha mostrato tanti alti e bassi in stagione. Parliamo di un'annata complicata, per alcuni tratti devastante. Contro il Napoli e il Genoa mi ha sorpreso, certi atteggiamenti in campo non si potevano proprio prevedere. Ieri è mancata la forza, anche a causa di uno stress mentale. A Genova però la voglia di vincere che hanno messo in campo questi ragazzi dopo il gol di Lapadula è una delle cose più belle che ho visto in quest'annata da ottovolante. E quando sei sull'ottovolante vivi di sensazioni contrastanti. Sicuramente nessuno in estate pensava ciò. Pioli credo fosse l'uomo più adatto a sopportare le mille peripezie, ricordiamoci infatti che a giugno i DV stavano vendendo, che poi ci sono stati i vari cambi di modulo e la morte del capitano. Spero che chi si è messo in luce quest'anno decida di rimanere. Nervosismo finale? Qualche parola di troppo dev'essere volata. Io un Simeone così nervoso non l'avevo mai visto, così come Dabo che dava dietro a Ceppitelli. Spero non ricapiti, anche se non condanno Veretout".