CASTELROTTO, Prandelli fa scuola anche in Grecia
Cesare Prandelli fa scuola. Tra i tanti osservatori interessati dell’odierna sessione d’allenamento uno molto particolare ha seguito con attenzione la seduta con tanto di blocco per gli appunti. Si tratta di Nikolaos "Nikos" Kostenoglou. Ultimata la sua carriera da giocatore nell’Aek Atene nel 2004-05, intraprende quella da tecnico delle giovanili fino a diventare il secondo dello spagnolo Lorenzo Serra Ferrer sulla panchina dello stesso Aek Atene. Proprio quell’Aek che ha recentemente incrociato la sua strada con la Fiorentina durante la fase a gironi della Coppa Uefa. Come per molti ‘assistant coach’ è il momento di provare a spiccare il volo in solitaria. E prima di tutto necessaria diventa una preparazione in grande stile e quindi via a studiare le maggiori scuole calcistiche europee. Tappa di partenza l’Italia. Dalla Roma di Luciano Spalletti, alla nuova Inter di Josè Mourinho fino alla Fiorentina di Cesare Prandelli.
“Un grande allenatore, una grande persona”. Kostenoglu esordisce come se fosse il più classico dei tifosi in merito a quanto sta osservando in questi giorni. Si informa su quale è stata la carriera da calciatore di mister Prandelli e su che fine ha fatto Liverani ("Grandissimo giocatore, è preziosissimo per qualunque squadra) poi il sorriso si allarga sul volto dello ‘studente greco’. “Sono qui per imparare e studiare i meccanismi della Fiorentina. In realtà avevo già avuto modo di conoscere la squadra e i suoi tecnici quando venni in veste di osservatore prima della sfida di Uefa”.
Partita a dir poco particolare quel Reggina – Fiorentina...
“Prandelli non c’era, stava vivendo il dramma della moglie e in quella circostanza come contro di noi ad Atene la squadra era in mano al secondo Gabriele Pin”.
Cosa l’ha colpita di questa Fiorentina?
“E’ un’ottima squadra. Per quanto ho visto fino ad ora in Italia solo l’Inter mi pare superiore, può stare tranquillamente tra le prime della classifica”
E del suo staff tecnico?
“Prandelli cura in maniera ottimale la preparazione degli schemi e dei movimenti offensivi. Ho avuto un'ottima impressione anche del suo secondo; un altro elemento dal grande valore umano oltre che tecnico”.
Ci spiega qualche segreto da intenditore?
“Oggi ho seguito con interesse la fase di partitella con le mani. Era tutta incentrata sui movimenti dei tre attaccanti. Il pallone arriva dal centrocampista alla punta centrale che gli si fa incontro, gli esterni scambiano le loro posizioni e non danno punti di riferimento”.
E il meccanismo funziona?
“A Gilardino non riesce benissimo (ride ndr) in questi movimenti mi pare più a suo agio Pazzini. Per queste situazioni tattiche lui è davvero un grande attaccante".
L’allenamento è finito, c’è tempo per una partitella classica e lo stretching finale. Kostenoglu chiude il quaderno soddisfatto e rimane a guardare Prandelli e i suoi collaboratori che raccolgono il materiale. All’orizzonte ci sono ancora cinque o sei mesi di apprendistato in giro per l’Europa, dalla Spagna alla Germania presso il Bayern Monaco di Jurgen Klinsmann. La lezione è ancora lunga ma se in futuro vi capiterà di vedere una squadra di Kostenoglu segnare grazie al movimento del centravanti e lo scambio degli esterni saprete da chi ha imparato.