QUALCUNO SPIEGHI CHE SUCCEDE. LA CRISI C'È: PARLANO I NUMERI. IL CLIMA DI INCERTEZZA NON AIUTA. BORJA CHIARO: BRUTTO MOMENTO. RITIRO: CI SONO GIÀ I PROGRAMMI
Il calcio dipende da quale prospettiva lo si osserva: se ripensiamo alle premesse estive, il quinto posto attuale è posizione buona e comunque di prestigio. Ricordiamo che in caso di vittoria della Coppa Italia della Juventus, i viola andrebbero direttamente alla fase a gironi di Europa League. Il guaio sarebbe se a trionfare fosse il Milan, in quel caso i viola sarebbero costretti a giocarsi due preliminari, uno a fine luglio e l'altro prima di Ferragosto, con evidenti disagi per la preparazione estivi. A tal proposito la settimana scorsa Sousa e i dirigenti hanno pianificato due scenari: senza preliminari i viola andranno in ritiro a Moena il 9 luglio, in caso contrario il 28 giugno saranno già a sudare in Trentino.
Tornando al quinto posto e alla prospettiva dalla quale si voglia osservarlo, se invece ripensassimo al cammino fatto dai viola fino a due mesi, il piazzamento attuale non potrebbe scatenare gesti di giubilo. La Fiorentina quando era in testa non dava l'impressione di poterci restare e nessuno si illudeva che potesse farlo, ma in tanti avevano sognato almeno il terzo gradino del campionato, utile per andare in Champions. Purtroppo la squadra si è sciolta dopo le sberle di Roma e di Londra e non si è più ripresa. Probabilmente è venuta meno l'autostima, quella molla che nel girone di andata aveva permesso alla Fiorentina di fare cose inaspettate.
La società, dal canto suo, non ha aiutato il gruppo perché il mercato di gennaio è stato insufficiente: pochi denari a disposizione, alcune mosse sbagliate. Quello era il momento di crederci, magari rischiando qualche soldo in più - che poteva essere recuperato a giugno -, ma non si è voluto o potuto seguire questa strada. La nota ufficiale di Empoli metteva in risalto Tello in campo e tutti gli altri rinforzi (o presunti tali) invernali in panchina. L'esordio di Kone datato 10 aprile... è illuminante in tal senso. Mentre per Benalouane rivolgersi alla brava Sciarelli...
E' chiaro che nel calo generale della Fiorentina vengono chiamati in causa oltre alla società anche allenatore e giocatori. Nelle ultime 6 gare solo 4 pareggi e 2 sconfitte, con la miseria di 4 gol segnati. Rispetto alle prime 13 giornate dell'andata sono stati fatti 10 punti in meno (prima 28 e ora 18). Continuando così alla fine della seconda tornata il differenziale rispetto all'andata potrebbe davvero essere ragguardevole. Numeri che inchiodano i viola alle loro responsabilità.
La Fiorentina è passata dalla lotta per il terzo posto, alla difesa del quarto posto e adesso è a guardarsi le spalle dal Milan (oddio, sono 7 punti...) per conservare almeno il quinto. Una discesa costante. Purtroppo il calcio ha una pessima memoria: restano più impressi i risultati finali che iniziali e questa ultima parte di stagione viola rischia di contaminare tutto il cammino. Inutile far finta che tutto vada bene o che sia solo un problema legato alla poca brillantezza: le parole di Borja Valero, giocatore rappresentativo della Fiorentina, spiegano le criticità: "E' il periodo più duro da quando sono a Firenze... E' un problema mentale...". Borja deve essere ascoltato perché non parla mai a caso.
Può darsi che i risultati negativi siano frutto anche del clima diffuso di incertezza che ri respira intorno alla Fiorentina: si sussurra da settimane di una rivoluzione dirigenziale, poi il nome di Sousa è tirato in ballo spesso in quanto oggetto di lusinghe di club stranieri e italiani, giocatori in partenza, insomma un frullatore di interrogativi. In queste situazioni si creano ansie o alibi, a seconda dei soggetti in questione. Ecco perché anche stavolta un intervento deciso e decisivo del vertice societario sarebbe il toccasana. Qualcuno spieghi che succede. Arriverà tutto questo?