FIORENTINA, A 10 GIORNI DAL RITIRO LA VERA NOVITÀ È IL VIOLA PARK. MERCATO, L'ANDAMENTO È LENTO. SENZA FRETTA SÌ, SENZA IDEE NO: IL SALTO DI QUALITÀ DEV'ESSERE UNA PRIORITÀ
In chiave mercato per la Fiorentina il mese di giugno è stato anonimo, senza spunti, privo di particolari movimenti rilevanti. Tanto che a 10 giorni dal ritiro la notizia è il ritiro stesso: per la prima volta la squadra si allenerà al Viola Park. Il centro sportivo all'avanguardia pensato, ideato e fortemente voluto dal presidente Commisso alla lunga sarà un valore aggiunto. Nel calcio moderno a fare la differenza sono anche e soprattutto le strutture, e basta dare uno sguardo nell'Europa che conta per comprenderne l'importanza. Il Viola Park è un ottimo biglietto da visita anche per invogliare un calciatore di una certo livello ad accettare la Fiorentina ed il suo progetto. Al di là dei facili luoghi comuni infatti, i top player non chiedono solamente e subito ingaggi faraonici e ricchi bonus ma fra i primi argomenti affrontati c'è spesso il tipo di strutture di cui è dotato il club. E diverse società proprio per l'assenza di impianti al passo con i tempi hanno dovuto fare i conti con dei rifiuti da parte di calciatori da prima fascia, nonostante proposte economiche particolarmente vantaggiose.
Se con il Viola Park la Fiorentina si è portata decisamente avanti, sul mercato è in linea con la maggior parte delle altre squadre. A giugno il mercato infatti è stato animato solamente da Milan, Inter, Juventus, Roma e Sassuolo. Per il resto calma piatta: dialoghi, idee, tante idee. D'altronde se mancano i soldi bisogna trovare comunque una soluzione alternativa. Alla Fiorentina la disponibilità economica non manca, ed è già un ottimo punto di partenza. La società è sana, ambiziosa, ha la possibilità di investire. Ma su chi? La domanda è lecita, e probabilmente se la stanno ponendo gli stessi uomini mercato. Che sembrano orientati a focalizzare la propria attenzione su profili già conosciuti, scovati da altri, e che il campionato italiano lo conoscono bene. Da Hjulmand del Lecce a Dia della Salernitana, passando per Orsolini del Bologna come soluzione per regalare ad Italiano un nuovo esterno offensivo. Tutti buoni calciatori reduci da annate fatte davvero bene che chiaramente hanno fatto schizzare i costi dei rispettivi cartellini alle stelle.
Il discorso è diverso per quanto riguarda il nuovo portiere che la Fiorentina ha deciso di affiancare a Terracciano. In questo caso gli osservatori stanno scandagliando il mercato estero alla ricerca del giusto compromesso fra qualità del singolo e spesa. Livakovic della Dinamo Zagabria, titolare della Croazia e con una certa esperienza internazionale potrebbe essere l'elemento giusto. Ma non è l'unico nome della lista. A 10 giorni dalla partenza una cosa è certa: è vero che la base di partenza è buona, ma è altrettanto chiaro che bisognerà iniziare a consegnare a Vincenzo Italiano quei pochi elementi per compiere il salto di qualità. In questa sessione estiva la Fiorentina si gioca tanto, perché sarebbe un peccato non riuscire a dare seguito e continuità ad un biennio di sviluppo costante. Ed anche gli uomini mercato della società dovranno dimostrare con i fatti di essere all'altezza delle ambizioni del club.