COMUNICAZIONE, Nuovo responsabile? I nomi...
Possibile avvicendamento nell'ufficio comunicazione della Fiorentina dove, secondo indiscrezioni raccolte da Firenzeviola.it, starebbe per entrare un nuovo responsabile. L'attuale, Elena Turra, non lascerebbe comunque la Fiorentina ma anzi andrebbe a ricoprire un ruolo ancora più prestigioso ovvero sia di responsabile dell'area marketing sia di trait d'union tra città e società, ruolo che avrebbe dovuto ricoprire fin dall'inizio del suo mandato ma che ben presto si trasformò in responsabile della comunicazione anche e soprattutto per il buon rapporto che aveva dai tempi della Roma con Pradè e Montella.
La notizia darebbe quindi seguito alle dichiarazioni dei vertici societari che già dalla fine della scorsa stagione volevano "migliorare la comunicazione della Fiorentina, sia con la stampa che con la città". Ci sarebbe solo da convincere Andrea Della Valle a dare l'assenso definitivo al nuovo ingresso. Prima del ritiro sembrava infatti già tutto deciso, ma il presidente onorario è rimasto molto soddisfatto del buon lavoro fatto dalla Turra a Moena, dove, da sola, ha svolto al meglio i suoi compiti ed ha avuto elogi da più parti. Da considerare ovviamente anche la posizione del tecnico Paulo Sousa, che gradirebbe una figura maschile. I nomi che sta vagliando la Fiorentina sono tre (anche se i colloqui fatti a giugno sono stati quattro, con una persona fuori dall'ambiente calcio che poi è stata esclusa) ma solo nelle prossime ore sarà comunicata l'eventuale scelta anche per permettere al candidato selezionato di organizzarsi (qualcuno starebbe già cercando casa a Firenze).
Il primo nome è quello di Alberto Marangon già all'ufficio stampa dell'Atalanta e della Sampdoria, poi passato al Bari con Paparesta dopo la breve parentisi di Silvia Berti. Il secondo è quello di Paolo Viganò, addetto stampa dell'Inter del triplete poi passato alla Sampdoria dove ora cura la comunicazione di Ferrero. Il terzo nome è quello di Pietro Pisano già al Genoa, all'Inter post Mourinho (fuori dalle coppe) e del Verona della retrocessione: insomma non proprio un talismano anche se i rossoblù, durante il suo incarico, conquistarono l'Europa dopo 17 anni.