DIAMANTI, Non ho paura del futuro, diventerò allenatore
Alessandro Diamanti, ex viola, fresco di addio al calcio è stato intervistato da Sky Sport: "Ho chiuso con molta felicità. Quattro o cinque anni fa ero preoccupato, il pensiero di finire mi preoccupava un po' ma alle fine l'ho fatto come volevo e sono carichissimo per le nuove esperienze che arriveranno. Sono una persona felice".
C'è ansia per il futuro?
"L'ansia non è una parola che fa parte del mio vocabolario, ero un po' preoccupato, ma sono sempre stato interessato a tantissime cose. Non vedevo l'ora di giocare l'ultima partita".
Rimmarrà a Melbourne?
"No, tornerò un paio di mesi in vacanza in Italia dove farò delle feste con la mia famiglia e i miei amici più cari. Voglio iniziare il corso da allenatore a Coverciano per prendere il patentino, dopodichè tornerò a Melbourne".
Farà l'allenatore da grande?
"Mi piacerebbe, sì. Mi metterò a studiare".
Qual è l'allenatore che le ha lasciato di più in carriera?
"È difficile fare un nome, tutti avevano pregi e difetti. Ho avuto tantissimo tecnici, Bisoli per me è stato come un fratello maggiore, mi ha fatto capire la differenza tra essere un calciatore e essere una persona che tira calci a un pallone. Poi Pioli a Bologna mi ha formato per la Serie A e mi ha portato in Nazionale, poi dico Prandelli, proprio nell'Italia, che mi ha sempre trattato come un giocatore importante sia per il campo che per lo spogliatoio".
C'è un allenatore con il quale avrebbe voluto lavorare?
"Spalletti, non sta a me dire la sua bravura, ma alla fine non mi ha mai allenato. Ho avuto De Zerbi uno o due mesi a Palermo ed era intrigante, proponeva qualcosa di diverso, mi sarebbe piaciuto lavorarci di più ma in quei tempi lì a Palermo duravi poco, visto che al presidente piaceva cambiare".
Stupito più dal Napoli, dal Milan in Champions o dal Bologna di Thiago Motta?
"Il Napoli ha fatto una cosa incredibile, adesso è facile parlare dicendo che era forte e doveva vincere, ma hanno stravinto il campionato. Il Milan sta facendo bene in campionato ma in Champions, insieme all'Inter stanno facendo grandi cose. Fa piacere vedere tante italiane che fanno bene in Europa. Del Bologna sono felicissimo, per prima cosa per Thiago Motta, un fenomeno da calciatore con il quale ho avuto la fortuna di giocare. Mi fa piacere che lotti per le coppe, con una società che ora deve raccogliere i frutti di quello che ha seminato".