PISANU A RFV, Coppe europee? Preferisco vecchio format

15.11.2023 17:18 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
PISANU A RFV, Coppe europee? Preferisco vecchio format

L'ex calciatore di Parma, Cagliari e Verona, Andrea Pisanu, è intervenuto a "Scanner" su Radio FirenzeViola, approfondimento settimanale a cura di Giulio Dini, spendendo qualche parola sul nuovo format delle coppe europee. Queste le sue dichiarazioni: 

Parlando dei nuovi format delle coppe europee, in base alla sua esperienza, cosa ne pensa?
“Io sono per i format vecchi. Ho avuto la fortuna di giocare la Coppa UEFA, aveva un sapore diverso. Il calcio adesso è cambiato, i giocatori vogliono giocare sempre di più per potersi mettere in mostra, ma bisogna trovare il giusto equilibrio, perché ci sono tante partite durante la stagione. Si rischia di perdere la romanticitá di queste coppe e di andare incontro ad infortuni”. 

Prosegue: “Le squadre che andranno a giocarsi gli ottavi o i quarti saranno quelle con maggiore qualità. La gente guarderà sicuramente quelle partite, però non si può pensare di togliere ad una squadra piccola il sogno di poter andare più avanti possibile. Una società incasserà di più giocando un maggior numero di partite. Più andranno avanti, più le squadre saranno forti e più le partite saranno belle. Stiamo parlando di coppe europee e anche se, per esempio, la Conference non viene considerata più di tanto, è pur sempre una coppa europea, fa sempre piacere vincerla”. 

In Europa i ritmi sono elevatissimi, c'è il rischio di andare incontro a degli infortuni: "Il rischio c’è e lo abbiamo visto anche negli ultimi anni, molti club soffrono queste partite a ripetizione. Le gare hanno dei ritmi molto elevati, c’è uno spreco di energie altissimo. Il problema sta nel recupero, non riesci a far recuperare al 100% i calciatori, per cercare di evitare gli infortuni. Tanti giocatori si fanno male dopo aver giocato 2-3 partite di seguito, è un problema. Se ne parla tanto ma poi si fa poco, evidentemente il peso dei club e degli allenatori non è così alto come quello della UEFA o di chi organizza queste competizioni”. 

Sulle sostituzioni: “Da quando alleno le cinque sostituzioni sono un qualcosa di bellissimo. Cambiando 3-4 giocatori riesci a cambiare la fisionomia della squadra; fai entrare gente fresca e la squadra cambia completamente. Con l'aumento del numero delle sostituzioni migliorerebbe anche lo spettacolo, aumenterebbe la qualità e diventerebbe più bella la gara, potrebbe essere una soluzione anche per prevenire gli infortuni. Quando cambi tanti giocatori tutti insieme riesci a cambiare spesso anche l’andamento della gara. Un altro tema importante potrebbe essere quello del tempo di recupero; non sempre viene giocato tutto il tempo effettivo che viene assegnato, ma dovremmo dilungarci troppo a parlare di questo”.

Le nazionali stanno perdendo un po’ di importanza?
“Purtroppo, secondo me, le nazionali stanno perdendo un po’ di importanza, anche se dovrebbero essere davanti a tutto. Sappiamo bene che quando i giocatori vanno in nazionale, i club li mandano con malavoglia con la paura che si possano fare male. Si è innescato un meccanismo di difesa da parte dei club, il giocatore sente la controvoglia del suo club nel mandarlo in nazionale. La nazionale era un qualcosa di stupendo ai miei tempi, adesso sembra che i giocatori preferiscano stare a casa per evitare gli infortuni”.