FIORINI A RFV, A Vienna lo stato fisico non determinante
Il preparatore atletico Stefano Fiorini è intervenuto a Radio FirenzeViola, durante la trasmissione 'Viola amore mio', parlando del calo di condizione della Fiorentina nel secondo tempo di ieri: "Il primo tempo è stato straordinario, mentre il secondo di difficoltà. Probabilmente è dovuto più a cause di condizione, che per accortezze del Lecce. Probabilmente ci dovremmo abituare a queste variazioni di rendimento, non solo della Fiorentina ma di tutte le squadre, visti i tanti impegni ravvicinati. Servirebbe un lavoro di training che possa permettere ai giocatori di esprimersi al massimo per 4/5 mesi".
Proiettandoci alla partita di giovedì, la differenza di condizione può avvantaggiare gli ospiti secondo lei?
"Il divario tecnico visto nella gara d'andata penso sia il fattore più importante. Giocare in casa col sostegno del pubblico e le alte motivazioni, saranno variabili a favore della Viola".
Quanto ci potrà mettere un attaccante fisico come Nzola per entrare in forma?
"Dipende dall'allenamento del singolo giocatore, per determinarlo andrebbe capito come lavora lui".
E' preoccupato per questo utilizzo continuo di Arthur?
"Arthur è l'esempio di ciò che stavo dicendo. E' un centrocampista fondamentale nel gioco della Fiorentina, ma per fare 90 minuti al massimo deve essere allenato per questo: negli ultimi due anni questo lavoro non c'è stato, e perché questo avvenga ha bisogno di continuità e minutaggio".
Anche Bonaventura andrebbe gestito, cosa ne pensa?
"Bonavenutra è un altro giocatore importante e che deve giocare il più possibile. Per far questo si deve allenare bene e dev'essere gestito al meglio. Non è sufficiente il semplice turnover".
Se Amrabat e Jovic dovessero rimanere, quanto sarà importante la figura del preparatore per la loro reintegrazione in gruppo?
"Il preparatore è importante se il giocatore è disposto a inserirsi nuovamente nella parte; se il calciatore non si allena bene il lavoratore del preparatore serve a ben poco. Per quello ci vuole un allenatore che faccia da "psicologo" al calciatore. Personalmente mi piacerebbe rivedere Amrabat in maglia viola anche la prossima stagione, però deve avere la convinzione di restare con entusiasmo".