VISTA IN TRASFERTA, Lacrime di gioia
A cura di Patrizia Iannicelli
Dopo l'impresa eroica della vittoria a S. Siro, il tour de force dei tifosi gigliati continua, con l'andata della semifinale di Coppa Italia allo Juventus Stadium. Una gara particolare, che non sarà mai come le altre, ma la partita alla quale non si può rinunciare. La mobilitazione dei tifosi parte subito dopo l'eliminazione della Roma all'Olimpico nei quarti di finale, con le organizzazioni del tifo che si mobilitano per dare la possibilità alla massiccia richiesta dei supporter viola di essere sugli spalti del settore ospiti. Più di trenta i pullman che si muovono nella tarda mattinata, che uniti ai pulmini e mezzi autonomi, formano una carovana chiassosa e colorata che da Firenze si sposta verso Torino.
L'euforia e la confusione del pomeriggio lasciano il posto a momenti di ansia e terrore, la paura di non poter arrivare al fischio iniziale della gara, che diventa reale quando alle 20.15 si arriva ai tornelli per i consueti controlli di routine. La maggior parte dei 1750 tifosi presenti si posiziona al primo e secondo anello, quando lo speaker annuncia le formazioni, ma una buona parte arriva a gara iniziata. La formazione viola ancora una volta è rivoluzionata per i diversi infortunati che da qualche settimana riempiono l'infermeria, quasi obbligata con il modulo ormai affermato del 4-3-3. Tra i pali ancora Neto, Richards, Gonzalo, Basanta (recuperato a tempo di record), Alonso, Kurtic, Badelj, Mati Fernandez, in attaco Salah, Joaquin, Gomez.
E dopo appena dieci minuti il contropiede di Salah che riceve da Kurtic... l'egiziano con palla al piede semina il panico nelle retrovie della Juve percorre tutto il campo e con sinistro micidiale mette la palle in rete per il vantaggio viola. Sugli spalti si scatena il delirio, increduli di un'azione travolgente e spettacolare, i parallelismi con i campioni del passato viola, fanno di questo ragazzo un fenomeno assoluto. La gara entusiasmante con le azioni da una parte e dall'altra. La doccia fredda arriva con il pareggio della Juve al ventitreesimo di Llorente su cross di Pepe, sotto il settore viola. Solo in questo momento partono i primi cori degli juventini.
Termina la prima fase di gioco velocemente, senza altri sussulti o patemi d'animo. Inizia la ripresa con la Fiorentina ancora in fase di attacco, E' al cinquantacinquesimo che però la difesa bianconera sbaglia clamorosamente, ne approfitta Joaquin che passa a Salah che entra in area e batte ancora una volta Sorari per il vantaggio viola. I giocatori viola festeggiano sotto il settore ospiti con i propri tifosi, che urlano di felicità fino all'eccesso. Momenti di apprensione per Gomez che rimane fuori dal campo, poco dopo mister Montella lo sostituisce con Ilicic, molti i cori per il tedesco. La gara è senza respiro, con un tiro di Ilicic che finisce di poco a lato. Intanto esce il super acclamato idolo, Salah per Diamanti, pochi minuti dopo è Aquilani che prende il posto di Badelj. Il cartellone segna un quarto d'ora al termine, il forcing della Juve lascia senza fiato tutto il settore, la Fiorentina si difende e riparte in contropiede. Ancora un recupero pesante, cinque lunghissimi minuti, i tifosi bianconeri lasciano lo stadio, i viola sono ad aspettare quel fischio finale con momenti di malessere fisico, poi gli ultimi secondi e finalmente la fine. La gioia irrefrenabile non si può descrivere, vincere con un'altra impresa nella tana degli acerrimi nemici di sempre un sogno realizzato.
La doppietta del fenomeno e beniamino egiziano, da cineteca, per lui non si riescono a trovare aggettivi per descriverlo, ma anche per la prestazione di tutta squadra che ha dominato e per lunghi tratti ha dato lezioni di calcio. Un'altra battaglia vinta che ha un sapore particolare, l'entusiasmo e le urla di gioia di quei tifosi viola che con le loro voci hanno zittito i quarantamila bianconeri, vengono condivise e festeggiate ancora una volta con quei mitici ragazzi che sotto la curva lanciano le loro maglie. Una serata che sarà ricordata a lungo per i tifosi viola, costretti a restare ancora un'ora nel tempio degli scudetti. La luna sorride alta nel cielo quando verso mezzanotte si lascia l'impianto, i bus con ordine riprendono il cammino del ritorno, l'adrenalina è altissima, nessuno riesce a dormire. Sfiniti e senza voce quasi in delirio generale si canta ancora, le immagini indelebili sono ferme sul cartellone che recita un risultato fantastico 1 a 2. Le forti emozioni sfociano in lacrime di gioia irrefrenabili, incontenibili, un sogno che in una notte magica è diventato reltà.