VISTA IN TRASFERTA, Fino in capo al mondo
A cura di Patrizia Iannicelli
Dopo la difficoltosa trasferta di Poznan in Polonia di pochi audaci, massiccia è la mobilitazione dei tifosi viola per la penultima gara della fase a giorni nella città elvetica di Basilea. Data la relativa distanza logistica ogni gruppo si organizza autonomamente con mezzi propri (auto e pulmini), anche se le associazioni del tifo mettono a disposizione diversi pullman. Qualcuno decide di fermarsi per qualche giorno, mentre la maggior parte cerca di sfruttare l'intera giornata per visitare la città e concluderla con la visione della partita. Durante il tragitto qualche difficoltà per una leggera tempesta di neve che rallenta l'andatura, oltre lo snervante limite di velocità. A metà mattina i tifosi si riversano nel centro della città, festosi, caotici, il viola si nota in ogni angolo. I primi arrivi nella zona dello stadio St. Jakob verso le 17.00. Qualche momento di tensione quando un piccolo gruppo di tifosi avversari a viso coperto e bastoni si portano verso quelli gigliati non certo per il benvenuto, rientra la calma nell'immediato per l'intervento delle forze dell'ordine. Dopo lo spiacevole episodio controlli di routine ai tornelli nella massima tranquillità. Un'ora prima della gara il settore preposto ai tifosi si colora di viola, nessun divieto per le aste delle bandiere, ritorna a scandire gli slogan della tribuna ospite un tamburo (vietato ormai da anni in Italia) che echeggia nello spettacolare impianto svizzero. I tagliandi venduti sono circa 1500, ai quali si aggiungono un altro centinaio nella parte adiacente al settore. Al riscaldamento delle squadre i primi cori verso i giocatori, l'attesa è spasmodica, in palio la qualificazione ai sedicesimi. Questa volta, dopo i mugugni della scorsa domenica, si parte con la migliore formazione che solleva gli animi. Tra i pali in coppa torna Sepe, Roncaglia, Gonzalo, Astori, Bernaderschi, Vecino, Badelj, Alonso, Borja Valero, Ilicic Kalinic. Poi finalmente la sigla dell' Europa League, i viola sono il completo da trasferta bianco, i tifosi intonano l'inno che echeggia nello stadio quasi vuoto (22.550 spettatori). La Fiorentina attacca dalla parte opposta del settore, ma la visuale è perfetta per vedere il primo episodio negativo che fa presagire una serata difficile. Fallo di mano di Elneny su tiro di Ilicic non concesso dall'arbitro sloveno Kruzliak, che qualcuno associa al "famoso" Ovredo. Sono trascorsi solo tre minuti. Poi iniziano i falli, la gara si interrompe spesso, ma i viola non si fanno intimorire, i cori ininterrotti sono una ulteriore spinta.
Poi l'azione travolgente che parte da Kalinic verso Borja Valero assist man per Bernardeschi che porta in vantaggio la squadra viola, è solo il 23', un groviglio di abbracci tra urla di gioia. Nell'azione successiva Roncaglia invece di difendere la palla dà una gomitata ad Embolo, sanzionato con il rosso diretto dall'arbitro. Un black out del centrale gigliato ingiustificabile e senza motivo, la condanna e i commenti unanimi per un gesto scellerato che mette in difficoltà la squadra. Mister Sousa costretto a ridisegnare la squadra, esce Ilicic per Tomovic. Dagli spalti ancora furibondi si inveisce contro l'argentino, quando Borja Valero passa in area un pallone per Kalinic che controlla e serve Bernardeschi che realizza la sua doppietta personale. La gioia e l'entusiasmo sostituiscono la rabbia dei minuti precedenti, le voci seguono il ritmo del tamburo incessanti. I pochi minuti di gioia si fermano in gola quando il Basilea accorcia le distanze con Suchy su colpo di testa di Embolo. La posizione di fuorigioco netta, le ammonizioni a senso unico per i viola, i falli ripetuti dagli elvetici non ravvisati. Nella seconda frazione si riparte con lo stesso metodo di giudizio dell'arbitro, Kalinic il giocatore colpito ripetutamente, nessuna punizione per l'avversario, ammonito quasi a tempo scaduto. Poi la stanchezza prevale nei ragazzi di Sousa, e da una palla inattiva arriva a Elneny che al centro tira e segna il pareggio del Basilea. Nei minuti finali Sousa prova a vincere la gara inserendo Gilberto e Babacar al posto di Badelj e Bernaredeschi, ma ormai le energie fisiche e mentali sono esaurite. I viola sono festeggiati e applauditi da tutto il settore, allenatore e squadra si uniscono in un abbraccio che sottolinea quel connubio ormai indissolubile. Immenso il rammarico di quello che poteva essere la gara giocata in parità numerica, in un arbitraggio equo e non scandaloso che ha condizionato la gara. Gli elogi sono per la prestazione di carattere, per la voglia di vincere, per la grinta e la volontà di combattere fino al termine. Niente è precluso per il passaggio ai sedicesimi, basta un pareggio nell'ultima gara in casa, anche se sfumato il primato del girone. La luna fa capolino nel cielo di Basilea, il buio è totale quando dopo più di mezz'ora i tifosi lasciano lo stadio formando un lungo serpentone mentre si avviano verso il parcheggio per riprendere il cammino di casa. Le bandiere sventolano per tutto il percorso, con l'orgoglio di una passione verso i colori viola e la convinzione di continuare a seguire la squadra di Firenze fino in capo al mondo.