VERSO IL FUTURO
Avanti così. Non era semplice per la Fiorentina di questo periodo battere il Cagliari. Era un esame importante che arrivava dopo due super partite come quelle contro Milan e Juventus dove gli stimoli sono a mille. C’era il rischio di ricadere nell’anonimato come successo con Lazio e Palermo. Partite sulle carta alla portata della Fiorentina e poi finite come sanno tutti. La storia invece è andata diversamente. Non che si sia visto calcio champagne ma nemmeno orrori indelebili. Sta, poi, tornando la legge del Franchi. Quella contro i sardi è stata la quarta vittoria consecutiva in casa per la squadra viola. Non è poco visto che a inizio stagione lo stadio di Firenze sembrava terra di conquista. Segnali positivi o meglio incoraggianti, come quelli arrivati da alcuni singoli a cominciare da Adrian Mutu. Il numero 10 viola ha ritrovato quello che muove i sentimenti di un attaccante, ovvero il gol. Dopo 9 mesi di inattività e 314 giorni di digiuno Mutu è tornato a segnare e per uno come lui la cosa non può che essere di buon auspicio.
Insomma ci sono tutti gli indizi perché torni a fare il fenomeno come lo chiamano i tifosi. Donadel sembra sempre più un robot del centrocampo, ovunque guardi c’è lui. Contro il Cagliari l’ennesima prova da capitano, l’ennesima dimostrazione di meritare il prolungamento del contratto. C’è poi un certo Camporese, silenzioso ma efficace. Passano le settimane e lui continua a stupire, di fronte aveva uno come Matri ma mai un pericolo o un errore. Il bello viene quando ricordi che Michele Camporese è nato nel 1992 e che la Fiorentina ha in casa una sicurezza di appena 18 anni. Non è finita qui, c’è anche Artur Boruc da mettere nei top della gara contro il Cagliari. Dopo la papera di Roma il portiere polacco ha cominciato a infilare una serie di grandi prestazioni e soprattutto di grandi parate. Quella su Matri non solo ha salvato il risultato e una sicura rissa(ndr per colpa del gol annullato) ma è stata una dimostrazione di grande tecnica. Sinisa Mihajlovic a fine gara si è detto felice e soddisfatto perché questa squadra, caratterialmente parlando, adesso assomiglia a lui. Sicuramente qualcosa sta cambiando ma le cose potrebbero diventare molto meglio. Basta pensare che, sciopero permettendo, la Fiorentina tornerà in campo nel 2011. Ovvero un mese a disposizione del tecnico serbo per fare quadrato e soprattutto per ritrovare molti dei pezzi importanti di questa Fiorentina.