TUTTE LE TAPPE DELL'ADDIO
Tutto cominciò il 10 marzo, dopo l'ennesimo - lo era già allora - pareggio nel campionato della Fiorentina. I viola avevano rimontato la furia iniziale della Lazio, venendo poi però contenuti per l'1-1 finale. In sala stampa si presenta come da consuetudine Pioli, che gela i presenti sul suo futuro: "Comunicherò tutto a fine campionato: non sono preoccupato della scadenza, solo i miei stimoli decideranno per me. La mia decisione l’ho già presa", prima di tornare nuovamente sul tema dopo la successiva partita in quel di Cagliari, con una precisazione che ha funzionato solo a metà. Tanto che è arrivata, forse con qualche frazione di ritardo, la reprimenda societaria. A darla il presidente esecutivo Mario Cognigni, ai microfoni di Sky: "Parlarne adesso, in modo estemporaneo, con il risalto mediatico che gli è stato dato, mi è sembrato poco logico", una delle battute più incisive e dirette all'indirizzo di Pioli.
Il momento della deflagrazione, però, è iniziato domenica scorsa. La Fiorentina perde incredibilmente in casa con il Frosinone, e nel post-partita anche dalla squadra arriva un segnale di malessere. Non quello tecnico che ha portato al ko firmato Ciofani, ma di un altro genere. Lo spiega il leader e massimo rappresentante con tanto di fascia, German Pezzella, nel post-partita: "Lo scambio tra l'allenatore e la proprietà non ha fatto bene allo spogliatoio", sentenzia il capitano. Ma c'è di più, perché poche ore dopo arriva anche un comunicato ufficiale della società. "Nelle prossime 48 ore proprietà e dirigenza della Fiorentina si riuniranno per individuare le misure volte a garantire l'impegno", nel testo. L'incontro è poi andato in scena ieri sera, con la conferma del tecnico arrivata però all'interno di un nuovo comunicato che sembrava più che altro un ulteriore j'accuse. Dopo una dura presa di posizione, in cui si legge che la proprietà non può più accettare un andamento del genere, la stoccata diretta al mister: "La società inoltre chiede al tecnico Pioli di gestire questo momento con la competenza e la serietà che ha dimostrato nella prima parte del campionato". Parole forti, che hanno lasciato il segno. Tanto che, come vi abbiamo raccontato qui su FirenzeViola.it (LEGGI QUI), hanno indotto il tecnico a dimettersi dall'incarico di allenatore della Fiorentina. Dimissioni ricevute dal club, e motivate dall'allenatore con parole franche e dirette: "Sono state messe in discussione le mie capacità professionali e soprattutto umane". Soprattutto quest'ultimo aspetto, vista la gestione del lutto di Astori, lascia più di una punta d'amarezza.