TRANELLO CECO
Giusto sottolinearlo sin da subito, com'era del resto capitato dopo il sorteggio di Europa League. La Fiorentina ha l'obbligo non solo di passare il proprio girone di europeo, ma anche di prendersi una rivincita sul secondo posto collezionato nella passata stagione. Quando, per la cronaca, i viola chiusero la prima fase della competizione al secondo posto alle spalle del Basilea, con tanto di Tottenham pescato al successivo sorteggio.
Sotto questo profilo la Fiorentina, Sousa e i suoi giocatori non possono sbagliare. Certamente non possono farlo più, soprattutto tenendo di conto gli ultimi risultati in campionato. Il pareggio con l'Atalanta pare aver scavato una discreta fossa tra la tifoseria e il tecnico finito nel mirino delle critiche, ma è chiaro che un po' tutto il mondo viola è nell'occhio del ciclone. Fosse solo per un mercato estivo che, come più volte ripetuto, ha portato a Firenze soprattutto alternative e non prime scelte.
Serve perciò fare risultato domani, per un duplice motivo. Per allungare sui greci del Paok Salonicco nel girone, ma anche per avviarsi a Cagliari con un po' di morale ritrovato. Ed è poi questa l'insidia principale per la Fiorentina al cospetto di uno Slovan Liberec sofferente anche in campionato (i cechi sono tredicesimi in classifica), ovvero il rischio di sentire il peso dell'obbligo di fare risultato dinanzi a una squadra che tecnicamente sarà anche inferiore ma che, di certo, in casa venderà cara la pelle.
Occhio Fiorentina, perciò, perchè per tutta una serie di motivi giovedì sera il rischio di ritrovarsi vittime di un tranello ceco non è poi così irreale.