TIFOSI & CASMS, Dall'Olimpico all'Olimpico
Torna negli occhi la serata gelida di Torino. Con la Fiorentina che per ottanta minuti accarezza il sogno della prima vittoria esterna dell'era Mihajlovic, proprio al cospetto della Juventus. Una squadra che tiene, che prova a ripartire, che stringe i denti mentre la caduta degli Dei continua inesorabile. Gilardino che si blocca (e adesso?), Camporese alle prese con i crampi (eroico!) e Felipe che si fa espellere e di conseguenza squalificare (folle).
Temi che arrivano dal campo, da una gara che comunque regala un punto e tanta ulteriore convinzione alla Fiorentina. Domenica, sul campo del "Franchi", arriverà il Cagliari (probabilmente non i suoi tifosi, e già questo racconta di quale criterio, assente, ci sia in talune logiche) reduce dalla vittoria odierna. Il banco di prova sembrerebbe già di quelli invitanti, staremo a vedere più che altro che tipo di squadra avrà a disposizione Mihajlovic. Ma, lontano dal campo, quel che torna in mente della notte dell'Olimpico è roba da ulcera nervosa.
Trasferte vietate in serie, con la tifoseria viola che, priva di multe nell'annata, si vede regolarmente negare l'opportunità di seguire in massa la squadra fra limitazioni e vendite vietate, o limitate alla tessera del tifoso. Eppure, da ieri sera, possiamo includere nelle zone franche, oltre a quelle limitrofe all'altro Olimpico di Roma, anche quelle piemontesi. Perchè i tre petardi lanciati nel settore dei tifosi ospiti si sono probabilmente sentiti a chilometri dallo stadio. E a giudicare dal rumore non dovevano essere propriamente piacevoli.
E' andata a finire che poi un tifoso viola giunto a Torino per vedere una partita si sia trovato all'ospedale con quattro giorni di prognosi. Non che, sulla stampa nazionale, se ne sia poi visto ampio riflesso, ma a pensarci bene verrebbe da pensare che, allora, anche a Torino talune regole possono essere "riviste". Come quella dell'introduzione di qualcosa di più simile a una bomba carta che non a un petardo. E adesso? Maxi multa? Squalifica del campo?....Chissà. A giudicare dalla tradizione dell'altro Olimpico, appunto quello di Roma, non c'è da aspettarsi molto. Hai visto mai fosse una questione di nome dell'impianto.