SOUSA, SOCIETÀ E SQUADRA: UN'ASSENZA DI GRUPPO

01.05.2017 10:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
SOUSA, SOCIETÀ E SQUADRA: UN'ASSENZA DI GRUPPO
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non erano molti coloro che a Firenze credevano ancora al miracolo del sesto posto, ma la Fiorentina che si è arresa ieri all'orgoglio palermitano, ha mostrato il lato peggiore di una stagione da montagne russe. Il campionato viola è stato segnato dai dissidi interni, dalle lotte intestine, dalla mancanza di fiducia dell'allenatore nei confronti della società e viceversa, oltre a una rosa di giocatori che si ricorda di saper giocare solo a intermittenza e non certo per seguire il proprio tecnico o per onorare la maglia. 

L'imbarazzante sconfitta subita al Barbera è la perfetta fotografia di una situazione al limite del paradossale, con il tecnico che non ha più parole e a fine partita attacca l'atteggiamento della squadra, Borja Valero che non trova giustificazioni a una prestazione indegna e la società che viene rappresentata ancora una volta da Freitas, la cui sola presenza in Sicilia, con tutto il rispetto, riflette un disinteresse della società presso che totale. 

Come nella partita persa in casa contro l'Empoli, la sciagurata prestazione siciliana probabilmente non porterà nessun provvedimento societario, anche perché il ritiro anticipato, a questo punto della stagione e in queste condizioni generali, potrebbe rivelarsi un altro ridicolo escamotage per evitare un'aperta contestazione anche da parte dei tifosi meno 'caldi', cioè quelli che fino a ora avevano continuato, seppur con poca enfasi, a sostenere una squadra da tempo sgonfiata e priva di mordente. 

La sensazione è che ormai da tempo tutti i protagonisti legati alla Fiorentina stiano pensando alla prossima stagione. Dai calciatori, divisi tra coloro che credono nella maglia e nel futuro (vedi Astori, Borja, Chiesa e pochi altri) e chi invece sa già di avere le valigie in mano. Dall'allenatore, che da mesi sa di portare avanti una squadra che non sarà più sua, con la quale sperimenta gigionerie offensive che spesso portano a risultati senza senso. Fino alla società, con Corvino preso dalla scelta del nuovo tecnico e dalla ricerca dei giocatori da inserire in rosa per il prossimo campionato, con Andrea Della Valle che fa visita allo spogliatoio alla vigilia del viaggio per Palermo, "guardando negli occhi i giocatori uno a uno" non sortendo nessun effetto se non quello contrario alla garra che serviva per battere una squadra già retrocessa. 

I 12 punti ancora in palio sembrano interessare solo ai tifosi, per il resto, il bandone pare essersi chiuso con il triplice fischio dell'arbitro Tagliavento.