SOGNANDONE VENTI
Babacar è in dubbio per Cagliari, perché ieri è uscito stremato e con i crampi dal campo di Liberec dove ha messo la firma sulla vittoria della Fiorentina. Ma il suo gol contro lo Slovan non è certo da poco, anche se Kalinic ne aveva già messi a segno due, perché interrompe le veilleità dei cechi che, avendo dimezzato le distanze dai viola, stavano guadagnando metri e coraggio e stavano cercando un insperato pareggio. Un gol dunque importante, soprattutto nella carestia viola, il quinto che arriva dopo la doppietta messa a segno in casa contro il Qarabag e ai due fatti in campionato, in trasferta ad Udine e poi a Torino. E i crampi sono sinonimo di un atteggiamento diverso in campo, fatto di corsa e sacrificio, di lavoro per la squadra e per il compagno di reparto. Se con l'Atalanta lui e Kalinic si erano pestati un po' i piedi, i meccanismi della coppia sembrano già più oliati.
E la speranza è che vada sempre meglio. Babacar ci crede, anche se con Sousa essere sicuri del posto (soprattutto ora che Kalinic potrebbe essersi sbloccato) non è facile soprattutto se dovesse tornare a giocare con una punta (nelle gerarchie lui è comunque il secondo). E ci crede a tal punto che alla domanda personale sull'obiettivo personale del giornalista Sky ieri sera si lascia andare ad una previsione: "Mi piacerebbe farne venti in campionato, più quelli dell'Europa League". Difficile dire se intendeva venti complessivi (e siamo già a quota cinque) o, come sembra, solo in campionato (finora due) ma sta di fatto che il senegalese si pone degli obiettivi e lavora per raggiungerli, con la maglia della Fiorentina, dopo che in estate è stato vicino a lasciarla. La società lo ha valutato quindici milioni circa e nessun club ha avuto il coraggio di puntarci, così è rimasto. Ma non controvoglia, tant'è che avrebbe voluto comprarsi casa a Firenze e che ha deciso di rimettersi in gioco a suon di gol ma anche rivedendo quello che era il suo atteggiamneto in campo. Sperando che trovi continuità e che tagli davvero quel traguardo di venti gol, facendo ricredere chi non ha avuto di puntare su di lui e ripagando la società viola che non lo ha svenduto.