SFIDA TOTALE
Che sia una pura coincidenza o meno, francamente, fa poca differenza. E, anzi, a ripensarci bene sembra persino di ritrovarsi in una sorta di macchina del tempo che trasporti l'ambiente fiorentino a una trentina di anni fa. Più o meno a quando il Conte Pontello se la rifece con Agnelli, tirando in ballo i "metalmeccanici di Torino". Altri tempi, altro calcio. Eppure, la rivalità, sembra essere tornata la stessa.
Perchè non fossero bastate le bordate partite da Firenze verso Torino dopo la vicenda Berbatov, e anche qualche giorno dopo, adesso sono arrivate quelle in chiave economico-politica, firmate Diego Della Valle. Prima il dilettantismo e la slealtà denunciata da Andrea nei due comunicati che hanno fatto seguito alla telenovela per il bulgaro, dopo il pesante "j'accuse" firmato Diego, nei confronti della Fiat. Azienda per antonomasia assimibilabile ai colori bianconeri.
"Il problema della Fiat - ha detto DDV - non sono i lavoratori, bensì gli azionisti di riferimento e l'amministratore delegato". Con buona pace del duo Marchionne-Elkann chiamati in causa. A stretto giro posta, poi, anche la risposta di Montezemolo, alla faccia dell'amicizia che ha dato vita persino a Italo. E pensare che, si diceva, ormai i rapporti tra le famiglie che ruotano intorno a Fiorentina e Juventus erano tornati buoni.
Adesso sembra davvero che la sfida sia totale, assoluta. Sia in ambito strettamente calcistico (e a Firenze, volendo, di cicatrici da suturare, fresche o meno, ce sono fin troppe) sia in ambiti di più ampio respiro. Andrea e Diego, per un motivo o per l'altro, adesso sembrano davvero pronti a scendere sul piede di guerra. E se c'è un aspetto che non porta con sè dubbi, è lo schieramento compatto di Firenze al loro fianco. Nel frattempo, oggi, mancano dieci giorni al 25 settembre, giorno di Fiorentina-Juventus...