SEMIOLI, Ancora in ritiro e domani tifo Zenith
Franco Semioli, un periodo difficile alle spalle, l'infortunio smaltito e quel gol liberazione di domenica contro il Parma. Partiamo da lì. "Un gol straordinario, che mi ripaga di tutti i sacrifici fatti per tornare in campo. E' un momento magico, se penso che un anno fa lottavo per non retrocedere e ora sono a giocarmi la qualificazione in Champions League è una cosa incredibile".
La grande festa a fine partita potrebbe distrarvi?
"E' vero c'è stata subito grande euforia, come era normale, ma già domenica dopo poco eravamo tutti concentrati con la testa a Torino non si può distrarsi proprio adesso e infatti...".
Prego?
"Infatti credo che ripeteremo l'esperimento del ritiro in settimana, è andata bene, è giusto fare di tutto per ottenere il risultato".
In poco più di una settimana avete alternato gli stati d'animo più differenti
"Sì, dall'eliminazione contro i Rangers, alla sconfitta di Cagliari fino all'euforia del dopo Parma sono tutte sensazioni estremamente. Dico che siamo stati bravi nel cadere e rialzarci dopo poco. E' una prova di carattere importante".
E domani c'è quella finale Uefa che sa tanto di beffa...
"Ancora non ci credo che siamo usciti dalla Coppa. Domani è inevitabile che ci sarà un pò di tristezza, dopo 210 minuti di gioco all'attacco incredibile siano passati gli avversari. Alla televisione non potrò che fare il tifo per lo Zenith".
Torniamo alla vittoria di domenica, ci racconta quella corsa sotto la curva?
"Ho i brividi ancora a pensarci, non riuscivo a fermarmi. Dopo il gol mi sono liberato di tutte le sofferenze dell'ultimo periodo e volevo godermi tutta quella gioia indescrivibile. Sotto la Fiesole era il posto migliore per farlo".
Secondo gol in campionato, ancora da sinistra, finisce che cambierà fascia?
"Non credo, è una casualità. Io continuo a preferire la fascia destra anche se è vero che nelle ultime volte in cui mi hanno spostato dalla parte opposta ho fatto gol. Niente di studiato però".
La trasferta di Torino per lei è anche un piccolo ritorno al passato, cosa si aspetta?
"Il Toro è già salvo, non ha niente da giocarsi ma sarà comunque difficile affrontarli. Con il Torino ho fatto le giovanili ed esordito in serie A, ma il mio presente con la Fiorentina è troppo importante e se segno esulto".
Incrociando le dita, se sarà preliminare di Champions, siete pronti?
"Personalmente ne ho già giocato uno ai tempi del Chievo. Altra storia naturalmente, lì era tutto diverso anche come obbiettivi. Qui il potenziale per essere all'altezza c'è tutto e saremo pronti per una sfida così importante".