SEI GIORNI POSSONO BASTARE (O FORSE NO)
In sei giorni si possono fare molte cose. Ad esempio è possibile ottenere sei punti in due partite, ipotesi che di fatto metterebbe clamorosamente a tacere la maggior parte delle polemiche esplose nelle ultime ore (e che aiuterebbe qualcuno a non farsi trascinare da facili isterismi). Poi, da un punto di vista più pratico, in sei giorni si potrebbero recuperare giocatori che per un motivo o per un altro non sono stati in grado di scendere in campo. In sei giorni, ancora, ci potrebbe essere persino la possibilità di fare chiarezza su alcuni temi, quali i rinnovi di contratto e gli infortuni di lungo corso, sui quali ancora una volta le informazioni fornite (ma potremmo parlare anche di semplici spiegazioni) si sono mostrate lacunose come ormai quasi periodicamente siamo abituati a constatare. Magari, in sei giorni – quelli nei quali la Fiorentina affronterà Paok in Europa League e Milan in campionato – sarà possibile capire cosa veramente stia succedendo a Mario Gomez, perché ad oggi, ancora, inesorabilmente, serpeggi l'ennesimo alone di mistero sul tedesco. E tanto per non farci mancare nulla, chissà che in questi sei giorni non si possa anche riflettere su alcune scelte negli uomini che, diciamo così, contro la Lazio non hanno convinto molti. Anzi, hanno convinto pochi.
Spesso si dice che la miglior cura dopo un passo falso sia scendere subito in campo. E allora quale miglior opportunità se non quella di poter disputare due partite in sei giorni. Per non ripetere gli errori commessi (come suggerito dallo stesso Andrea Della Valle a Montella), per dare l'ennesima chance a chi finora ha fallito (Ilicic su tutti), ma anche per capire (o forse no) se sarà possibile rivedere Gomez a breve. Ma soprattutto per chiudere il discorso qualificazione in Europa (magra consolazione) e non abbassare definitivamente il sipario sul terzo posto in classifica andando a conquistare un risultato positivo a San Siro. Sei giorni, dunque, possono bastare a rovesciare il banco, possono bastare a riportare un po' di serenità. In teoria possono bastare (o forse no).