RIALZATI E CAMMINA
Scripta manent. Giusto perché le parole volano via col vento e perché Andrea Lazzari, in estate, fu battezzato da tutti come grande colpo. Polivalente, utile, brioso, intraprendente. Un jolly di qualità, dissero tutti, nessuno escluso. Il miglior colpo dell'estate, aggiunsero. Scripta manent, appunto. Però, anche certe parole, restano impresse, forti e durature. "Per me Firenze è un punto di partenza", disse Lazzari, in quel di Cortina. Salvo poi tentar di correggere il tiro, ma l'esordio non fu certo dei più felici. Da lì un'escalation di prestazioni storte e deludenti, eccezion fatta per una primissima parte con qualche lampo di genio. Ha deluso, Andrea Lazzari. Tutti, nessuno escluso.
Non ha dato apporto in difesa, non ha supportato l'attacco, non ha segnato, non ha concretizzato e non ha inventato. Ha dimostrato poco carattere, perché oramai siamo a marzo ed i bilanci possono già iniziare a spuntare e fiorire. Chissà se è una delle gatte morte di cui parla Delio Rossi. Di certo non mostra la grinta del leone, ma il tecnico continua imperterrito a schierarlo. Perché in allenamento mostrerà colpi inattesi ma, ai comuni mortali, non è certo permesso osservarli da vicino, vista la triste e duratura moda delle porte chiuse. Però poi in campo non rispetta premesse e promesse.
Ed anche Rossi, senza voler peccare di lesa maestà, forse dovrebbe ridipingere il suo undici, cercando soluzioni diverse rispetto a quelle, poi rivelatesi sbagliati, viste nelle ultime sortite. Nessun accanimento, s'intende. Se Lazzari sboccia e fiorisce, tutto d'un tratto, Firenze sarà la prima ad esserne lieta e felice. Ma non quello d'oggi, in ginocchio davanti al pubblico, mostrando comunque di avere forte orgoglio e voglia di ripartire. E allora, rialzati e cammina.