QUEL CHE SERVIVA
Fondamentalmente serviva soprattutto (o esclusivamente) il secondo tempo. Anche perché, oltre a un sussulto sulla traversa della Juve Stabia, già prima dell'inizio della gara di Coppa Itaila sembrava essere piombata una fastidiosa tegola sulla Fiorentina di Montella chiamata Ljajic. L'infortunio del serbo, del resto, si va aggiungere alle precarie condizioni di Toni e Jovetic, e in vista della gara contro la Sampdoria l'accoppiata Seferovic-El Hamdaoui è diventata tutto a un tratto la prima scelta. E anche i primi quarantacinque minuti di gioco della squadra viola non erano parsi poi così spumeggianti. Tanto che persino gli oltre duemila tifosi della Juve Stabia avevano sognato. C'è voluta la mano dell'allenatore, allora, e probabilmente anche qualche sguardo severo. Come quello che il tecnico deve aver girato alla squadra al rientro negli spogliatoi. Tirando poi fuori un Llama deludente, e tenendo a riposo El Hamdaoui caricando a dovere Seferovic.
Se poi ti puoi permettere d'inserire a partita in corso tutta la qualità di Cuadrado e Borja Valero, modellando anche l'impostazione tattica verso il 4-3-3 allora è tutto più semplice. Tanto che in meno di venti minuti la Fiorentina aveva già archiviato la pratica e ripreso a maneggiare il proprio calcio spettacolare. Un secondo tempo in questo caso utile, di sicuro più del primo, per capire chi presto potrebbe tornare utile. Come Hegazy che ha dato incoraggianti segnali di sicurezza, o come per Seferovic al quale il gol farà bene esattamente come a Neto ha fatto bene non subirne. Discorso diverso per Mati Fernandez. Nel primo tempo la sua prova sembrava persino svogliata, come se il cileno non volesse sfruttare più di tanto la nuova occasione da titolare e l'opportunità di trovare anche il primo gol in viola. Eppure, quando nel secondo tempo tutto è girato meglio grazie agli “spaccapartita” Borja e Cuadrado, lui stesso è andato meglio, indovinando tra l'altro il corner giusto per il gol di Seferovic. Angoli che, per inciso, in casa Fiorentina diventano sempre più letali.
Avanti così, dunque, anche in Coppa Italia, e anche a discapito di qualche piccolo passetto falso nel primo tempo o per un'emergenza attacco tutta ancora da verificare. La gara di Coppa regala nuove indicazioni a Montella, che sa di dover contare su tanti altri da qui alla fine, oltre ai titolari inamovibili. Non serviva molto altro, infondo, e non a caso alla fine sono bastati i secondi quarantacinque minuti.