PUNTICINO
Ripartire con un pareggio è sempre meglio di quel che ci si poteva attendere. Anche perchè i primissimi minuti di Atalanta-Fiorentina ricordavano quegli addensamenti estivi di nubi nere che spesso preannunciano burrasca. Invece, nonostante qualche lampo in area di rigore, tutto sommato i viola hanno tenuto botta, regolando con il tempo le sfuriate del Papu Gomez e di Petagna.
Addirittura sono arrivate anche un paio di occasioni, nel corso di un primo tempo più volenteroso della ripresa, firmate prima da Kalinic (non propriamente in giornata) e poi da un Tello che ancora una volta lascia sempre un retrogusto amarognolo alle proprie prestazioni. Un po' come tutta la Fiorentina che, appunto, nel secondo tempo tira i remi in barca e non spinge più di tanto pur contenendo l'Atalanta a caccia del gol europeo.
E' tutto qui il lunch-game della ventisettesima giornata, emblema dei prossimi mesi in cui la Fiorentina dovrà convivere con l'assenza di obiettivi e, di conseguenza, anche di stimoli. Perchè se dovessimo comunque prendere in considerazione l'aspetto positivo dell'esser usciti indenni da Bergamo, dove molti c'hanno lasciato le penne, dovremmo altrettanto considerare un finale di partita in cui la squadra, più che provare a vincere, ha fatto di tutto per portare a casa un punticino che non cambia la classifica.