PIOLI, FUTURO? PIÙ IMPORTANTE CIÒ CHE FAREMO ORA. CHIEVO...

24.02.2018 13:30 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
PIOLI, FUTURO? PIÙ IMPORTANTE CIÒ CHE FAREMO ORA. CHIEVO...
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'allenatore della Fiorentina Stefano Pioli ha preso la parola, nella sala stampa "Manuela Righini" dello stadio Franchi, per presentare la partita di domani contro il Chievo Verona:

Su Lo Faso: "Ho tanti giocatori, ma ne posso utilizzare solo quattordici a partita. Quelli che uso meno è perché evidentemente mi hanno dato meno garanzie".

Sul futuro: "Si parla troppo di questo e poco del presente. Invece è più importante ciò che faremo in questi mesi, che determineranno la bontà o meno del nostro lavoro e del nostro progetto. Siamo in un percorso di costruzione per un futuro migliore. Non possiamo essere soddisfatti della nostra classifica, ma se continueremo a giocare come nelle ultime tre partite potremo parlare di un futuro positivo. Non mi danno fastidio le voci, è normale e non mi spostano dalle mie intenzioni".

Sulle difficoltà contro i clivensi: "Il Chievo è una squadra esperta, che ha avuto un momento difficile ma che ha recuperato giocatori importanti come Castro. Dovremo avere intensità e precisione tecnica, che penso possa fare la differenza. Sarà fondamentale cercare di concludere nel modo più giusto possibile".

Sulla pressione: "Ci manca la vittoria, si sa, e faremo di tutto per ottenerla domani. Dobbiamo "rimediare" anche la partita d'andata per dimostrare di essere una squadra diversa".

Su Chiesa: "Credo che sia importante che la squadra crei azioni da gol. Poi, sul fatto che dobbiamo essere più precisi, è sicuro. Ci abbiamo lavorato anche in settimana, ma non dobbiamo fossilizzarsi sui numeri, infatti a Genova Federico non ha fatto solo la fase difensiva come dite voi, anzi, avrebbe dovuto farne di più".

Su Saponara: "Se certi calciatori non giocano è perché c'è un motivo. Non è colpa sua, ha avuto sempre dei piccoli contrattempi fisici, e ha fatto fatica a raggiungere la giusta condizione. Quando riterrò che potrà dare maggiori garanzie rispetto ad altri, lo farò giocare: ho fiducia in lui. Però chiaramente io devo schierare la formazione per vincere la partita".

Sulla strategia di salvare le fondamenta: "Quando la Proprietà mi dirà cose diverse ve lo farò sapere. Io non posso garantire cose che non so, e soprattutto si parla troppo poco delle partite. Comunque a me i Della Valle continuano a ripetere che la squadra verrà rinforzata per tornare a lottare per le posizioni che le competono".

Sulle motivazioni: "Se non le avessimo, vuol dire che abbiamo sbagliato tutto. I giocatori hanno dei valori morali, e ci mancherebbe che fino alla fine della stagione non avessimo motivazioni: vestiamo una maglia storica, vogliamo tornare a vincere, non ci piace questa classifica, e sappiamo che ci stiamo giocando tanto dell'attuale stagione e del futuro. Io se voglio essere positivo vi chiedo di dirmi se la squadra non ha giocato con spirito nelle ultime tre partite. Ed è lo stesso atteggiamento che mi aspetto domani. Di squadre che fanno più punti dell'andata ce ne sono poche, ma domani abbiamo la possibilità di farlo, anche perché dentro questa stagione c'è tanto. Ci sono da determinare degli obiettivi importanti in ottica futura".

Sulle soluzioni per sopperire alle assenze: "Abbiamo due giocatori squalificati: in mezzo al campo giocherà Dabo, oppure giocherà Cristoforo. Dobbiamo creare le situazioni migliori per essere pericolosi in avanti".

Se viene richiesto ai sostituiti di Badelj ciò che si richiede al croato: "Le regole sono le stesse per tutti, poi ovviamente ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Ce ne sono tre che possono giocare lì: Dabo, Cristofoto o Veretout, ma valuterò domani".

Sui convocati in nazionale: "Se lo sono meritato. Sicuramente gli potrà far bene come esperienza".

Su Vlahovic: "Che i ragazzi giovani facciano dichiarazioni importanti (su Batistuta, ndr) è normale. In ogni caso dovrò conoscerlo e ci vorrà tempo".

Sull'egoismo in campo: "Ci arrabbiamo molto perché nelle situazioni che creiamo c'è più la nostra abilità che i demeriti avversari, e il fatto di non riuscire a sfruttarle fa male. Ma non è per nostro egoismo, bensì per poca lucidità. Sono situazioni che ci stanno penalizzando troppo, bisogna essere più determinati nel concludere l'azione".