PECCATO CAPITALE

11.02.2010 15:40 di  Matteo Magrini   vedi letture
PECCATO CAPITALE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Tanto tuono' che piovve. Mai detto si rivelò più saggio. E azzeccato. Ma non ci voleva poi il vecchio del paese per immaginarsi che mandare i tifosi della Roma a Firenze avrebbe scatenato migliaia di problemi. Del resto, è stato quasi sempre così. Domenica sera, all'esterno dell'Artemio Franchi, è successo quello che tanti temevano.


Tanto per evitare qualsiasi fraintendimento lo diciamo subito. I tifosi della Fiorentina, una minoranza per carità, hanno sbagliato. Caduti nella trappola del popolo giallorosso, famoso per scorribande e devastazioni nelle gite fuori porta. Disordini, incidenti, azioni violente contro le forze dell'ordine. In casa viola si sono rivisti episodi che non accadevano da tempo. "Firenze è un modello per l'ordine pubblico, per il comportamento dei sostenitori della Fiorentina". Ritornello sentito tante volte, e che non può e non deve essere intaccato per un incidente di percorso.


Chi ha sbagliato, però, deve pagare. E pagherà. Perchè a Firenze le leggi non solo esistono, ma vengono addirittura fatte rispettare. Fermo in Questura e Daspo immediato per tutte le persone identificate. Così si combatte la violenza. Mica tanto difficile alla fine, no? Ma non solo. Puntuale come un orologio svizzero arriva anche la decisone del Casms. "Niente trasferta a Genova per i sostenitori viola". E' giusto. Perchè chi si dimostra violento non merita di essere considerato un tifoso, e quindi non ha diritto a seguire la propria squadra. Poco importa se, come dicevamo, per quattro anni a Firenze la parola violenza è pressoche scomparsa dalla circolazione. Un peccato che merita di essere punito. Ma per gli altri?



E' vero che è sempre brutto guardare nel giardino del vicino, ma quanto accade dalle parti della Capitale è quantomeno curioso. Infiniti episodi di violenza, ben più gravi di quelli visti domenica sera a Firenze, e mai un provvedimento. Ricordiamo la gara di andata, sempre tra viola e giallorossi, tanto per citare l'esempio forse meno clamoroso. Diciotto, leggasi diciotto bombecarta esplose e nessuna sanzione. Giusto una multa. E ancora. Roma-Catania viene definita oggi ad alto rischio? Ineccepibile. Le due tifoserie non vanno propriamente d'accordo, ed è quindi normale vietare la trasferta in terra romana ai siciliani. Ma il discorso non sarebbe dovuto valere anche per la gara d'andata a Catania? Evidentemene no. Misteri della fede, calcistica s'intende.


E poi ci sono i tifosi della Lazio, che invadono Formello e obbligano la squadra a rifugiarsi negli spogliatoi e a rimandare l'allenamento. Scontri con la polizia, feriti, scene di guerriglia urbana. Per fortuna questa volta è arrivato lo stop anche per i biancocelesti (niente Parma per loro), ma come è possibile permettere episodi del genere? Dubbi che assillano le menti della gente da tempo ma che non riescono a trovare risposta.


Perchè a Firenze (o a Bergamo o Brescia per non citare solo la nostra realtà) cho sbaglia paga e da altre parti no? E mica parliamo solo di tifosi e di violenza. Vi dice qualcosa la parola fallimento? Ed il concetto di debiti? La Fiorentina è fallita per 70 miliardi delle vecchie lire, e poco importa poi se la Gazzetta dello Sport parla di una Roma indebitata per 370 milioni di euro. Spiccioli. Ma a fare compagnia ai giallorossi ci sono i cugini della Lazio. Un debito spalmato su 24 anni e avanti tranquilli. In partica Roma è diventata una sorta di Paradiso fiscale. Presente Montecarlo, San Marino? Uguale.


Facciamo così, allora. Riportiamo Firenze alla normalità. A quella straordinaria civiltà che ha contraddistino la tifoseria gigliata, con la speranza che certi dubbi, certe questioni trovino prima o poi una risposta concreta. I fiorentini hanno sbagliato ed è giusto paghino. Questo il concetto. Che sia chiaro a tutti. Solo una richiesta. Che i peccati siano puniti tutti, anche e soprattutto quelli che troppo spesso avvengono nella Capitale.