PECCATI DI GIOVENTÙ
La sconfitta arrivata ieri contro la Lazio fa male, così come il pareggio contro la Sampdoria e le sconfitte contro Napoli e Inter. Perché ancora una volta la Fiorentina aveva giocato una buona partita sul piano dell'intensità, riuscendo a mettere sotto per lunghe parti della sfida un avversario sulla carta più forte. Poi l'errore sul gol: la difesa viola si perde Immobile in area direttamente da calcio d'angolo e l'attaccante laziale trafigge un Lafont non irreprensibile. Da quel momento, nonostante gli sforzi, la Fiorentina non è più riuscita a recuperare il risultato e la partita se n'è andata.
Uno dei problemi principali della squadra di Pioli può essere ricondotto ad un semplice dato, quello anagrafico. La Fiorentina è stata battuta di esperienza da una squadra, quella biancoceleste, che ha ben 4 anni di media in più. E alla fine lo si è visto.
Partendo da Lafont e arrivando a Simeone, portiere e attaccante sono forse quelli che più di tutti in questo momento soffrono dei loro limiti di età. Il francesino è apparso incerto in più di un'occasione, compresa quella del gol biancoceleste. La punta argentina non trova invece il gol da Genova e viene spesso sovrastato, soprattutto sulle palle alte, dalla fisicità dei difensori avversari.
Dei difetti dovuti alla gioventù ha parlato anche Pioli nel post-partita, ma l'allenatore viola non ha cercato nel dato anagrafico la scusa: "Siamo giovani ma non deve essere un alibi" ha detto (leggi qui).
Adesso però è arrivato il momento di trovare quella concretezza che troppo spesso è mancata a questa giovane Fiorentina in partite del genere. La sosta può servire anche a questo