PASSATO, PRESENTE E... NULLA PIÙ
Il calcio è cambiato, questo è più che altro un assioma. Sono cambiati i tempi, le interazioni, i rapporti e, ovviamente, le modalità di gestione dei giocatori. Tant'è che un giocatore può passare, anche rapidamente, dall'essere una possibile, futura colonna di una squadra, a rappresentare invece un tesserato qualsiasi in procinto di cambiare maglia. E' il caso lampante di Norberto Murara Neto, certo, in ordine di tempo l'ultima eccezione capace di confermare inesorabilmente la regola. Il passato e il presente della Fiorentina, che non vedrà un futuro. Perché da qualsiasi punto la si voglia guardare, la storia tra il brasiliano e Firenze è terminata ufficialmente ieri pomeriggio intorno alle 17.
Gli scenari che adesso si prospettano, a dire la verità, cominciano già ad assumere i contorni dell'ennesima telenovela. Archiviato il "grande rifiuto", infatti, le opzioni sulle modalità di addio (è proprio il caso di chiamarle così) sono destinate a coprire quello che, di fatto, in questi mesi di trattative non è andato per il verso giusto. La speranza, a questo punto, è che l'arrivo in città di Andrea Della Valle previsto per domani possa arginare l'emorragia in atto, in modo da non dover trascinare per le lunghe una situazione per certi versi (anzi, per molti versi) paradossale. Le parole di ADV chiuderanno il tappo, certificheranno il destino (comunque difficile per questi sei mesi) di Neto. Panchina o tribuna fino a giugno, partenza a gennaio a prezzo di saldo per un tentativo estremo di recuperare denaro, oppure l'idea di uno scambio di mercato per raggiungere qualche altro obiettivo (ipotesi al momento molto difficile da percorrere). L'importante, ad ogni modo, è che venga presa una decisione in tempi brevi. Anzi brevissimi. E che il volere di Andrea Della Valle, solo e soltanto il suo, venga messo nero su bianco. Senza sé e senza ma.