NON UN PASSO INDIETRO
In un caldo lunedì di luglio, l'estate del 2013 vide sbarcare a Firenze il giocatore dei sogni, la punta che mancava al progetto Montella, Mario Gomez, stella del Bayern che rifiutò i galacticos del Real Madrid pur di vivere nella "Culla del Rinascimento". Le aspettative sul bomber della Nazionale di Loew sono state fin da subito altissime, tanto alte da spingere 25mila persone ad accoglierlo allo stadio Franchi. Dopo quel giorno di sorrisi e speranze però, il vento ha iniziato a girare in direzione negativa. Il primo infortunio, poi il secondo, pochissime presenze, un pugno di gol e cari saluti ai sogni di gloria. La squadra si è difesa bene, senza di lui e senza Rossi ha conquistato il quarto posto ma le aspettative non sono calate, anzi.
Ecco in breve spiegato il motivo più semplice della preoccupazione dei tifosi della Fiorentina. Tutti si aspettavano subito tre gol in due partite da parte di Super Mario ed invece il suo tabellino, e purtroppo anche quello di tutto il resto della squadra è fermo a zero. E' iniziato il tempo dei processi, delle frasi da bar tipo "non è buono" oppure "è un paracarro", mentre di contro, gli addetti ai lavori specificano in mille interviste che "il giocatore non si discute, basta che segni e tornerà come prima".
A Montella tutto questo non interessa. Da attaccante di lungo corso sa benissimo quale sofferenza si provi a cercare di fare il proprio dovere in area di rigore senza riuscirci. Sa bene cosa significa il mugugno di uno stadio caldo come il Franchi, ma conosce altrettanto bene la psicologia dei giocatori. Adesso è il momento di far giocare Gomez senza se e senza ma. Il cambio contro il Genoa è stato dettato da un'idea di cambio tattico fallito con i crampi di Babacar, ma non è certo stata una bocciatura. Giovedì infatti, il tedesco andrà regolarmente in campo. Niente turn over, niente previsioni in vista dell'Atalanta. La priorità adesso è fare gol, sia per dare fiducia al campione, sia per dare fiducia alla squadra che lo aspetta.
Da attaccante ad attaccante, Montella e Gomez si sono capiti benissimo. Non c'è tristezza nel cuore del tedesco. Contro il Genoa è uscito tra gli applausi, un segno che ha apprezzato tantissimo e che non vede l'ora di ripagare. Al suo fianco ci saranno tutti giocatori capaci di innescarlo con la palla in profondità che piace a lui. Poi, a tu per tu col portiere, dovrà gettarsi alle spalle un anno sfortunato, non pensare più a niente e scaraventare quella palla in fondo al sacco per scuotere il Franchi e dare il via ad una nuova stagione di successi.