"NON MI SONO SENTITO TRADITO, IMPOSSIBILE DIRE NO ALL'ITALIA"
Conclusione sull'Italia. "La meritocrazia è legata ai comportamenti e se lo trasmetti a quelli bravi solo sul campo, li porti dalla tua parte. Ti danno più di quanto possano immaginare. Il lavoro di Lippi non è assolutamente da buttare. L'obiettivo? E' chiaro che iniziando subito partite di qualificazione, essendo uno che vuol vincere, ho l'obiettivo di arrivare agli Europei con una squadra di prospettiva importante".
Un parallelo con Valcareggi. "E' un parallelo che mi ha fatto tornare il sorriso, sono statistiche (vittoria dell'Europeo dopo Firenze, ndr) spesso positive".
Cosa portare da Firenze. "Porto l'esperienza che ho avuto con la città, una città non semplice. Un'esperienza basata sul rispetto, mi auguro di avere collaborazione da parte di tutti, c'è gente che lavorerà con serietà, spero nel massimo rispetto".
Sull'Under 21. "Dovremo fare una riflessione sul rapporto che ci sarà, non saprei rispondere a come agiremo con impegni importanti per entrambi".
Dove può arrivare? "Vedere la Nazionale tra le prime quattro del mondo è il mio obiettivo, è il posto che le compete".
Sulla scelta Italia. "Quando ho detto di non averci mai pensato è la verità. Quando è arrivata la chiamata, mi sono sentito subito coinvolto da questo progetto, ora con la mia presenza vorrei dare non solo ottimismo ma anche la possibilità di fare pensare alla suadra di poter arrivare a qualcosa di importante".
Ancora sulla Fiorentina. "Non mi sono sentito tradito, parlando con la proprietà, quando abbiamo parlato della Nazionale, abbiamo detto che era impossibile dire di no alla Nazionale. Ora sono il ct azzurro, vorrei parlare della Nazionale e non della Fiorentina. Abbiamo trovato una situazione di grande rispetto, per quanto mi riguarda rimane inalterato il rapporto con tutti, nel tempo avremo modo di rafforzarlo".
Sulla Juventus. "Fa piacere essere accostati ai club importanti, ma la Juventus ha preso un grandissimo allenatore"
Sui Mondiali. "Certe squadre iniziano le azioni dalla difesa, mi piace molto, lo fa con i centrali".
Sullo staff. "Mi sono assunto la responsabilità di portare i miei collaboratori dei quali mi fido. Lo staff medico? Ci penserà la Federazione, così come per gli osservatori che mi proporrà i nomi".
Ancora sul rapporto con Firenze. "A Firenze ho scritto parole dettate dal cuore, la ringrazio ancora. Lo sarà per sempre. E' la mia città. L'amichevole a Firenze? Dipenderà dai programmi della Federazione, sarebbe una bella cosa".
Inter e italiani. "I club cercano il risultato velocemente, andando a puntare sui giocatori che danno garanzie immediate. Poi sono convinto che anche i grandi club torneranno a puntare sui giovani".
Sulla Fiorentina. "Ringrazio di cuore la Fiorentina, che mi ha dato grandi possibilità in questi cinque anni, un grande in bocca al lupo per i prossimi campionati".
Sui giovani. "Sono sempre più convinto che il futuro del calcio siano i settori giovanili e su questi dobbiamo investire. C'è molta qualità, dobbiamo avere la capacità e la forza di lavorare in questa direzione. Io arrivo dalla Fiorentina, che lì ha investito molto, tra qualche mese vedremo giocatori interessanti".
Su Balotelli e Cassano, ancora. "Non lo conosco, i giovani hanno paura di crescere e dei loro sentimenti. Gli consiglio di vivere in modo sereno questa professione privilegiata. Cassano? L'ho visto sereno, tranquillo e maturo. Ha ringraziato l'incontro con la moglie Carolina, gli ha dato il giusto senso della vita".
Da dove si riparte. "La certezza è l'orgoglio degli italiani, il fatto che non vogliamo essere considerati poco professionali, di poco carattere. Abbiamo voglia di far vedere a tutti che è stata solo una parentesi questo Mondiale. C'è tanta qualità, ne sono convinto. Con la Costa D'Avorio voglio una squadra con identità, cercheremo di trovare giocatori che hanno lavorato insieme come la coppia centrale difensiva".
Su Lippi e sul programma. "Con Marcello ho parlato prima del mondiale. Per le squadre seguiremo le amichevoli dei club".
Prandelli 'selezionatore' o allenatore? "Voglio scegliere i giocatori nei ruoli giusti, allenandoli e non solo selezionandoli. La squadra deve stare in campo, avere una sua identità, l'idea è quella di aumentare la capacità di conoscenza. In Italia ci sono capacità e competenza, molti giocatori arriveranno preparati dal punto di vista tattico".
Sulla scelta. "Non ho mai pensato alla nazionale fino a quel lunedì mattina con la telefonata di Abete. Sono qui perché altri colleghi più blasonati erano legati ad un contratto. Io ero libero, non vincolato, sono ambizioso. Non ho avuto nessun tipo di dubbio. Vorrei arrivare alla qualificazione con una squadra con identità".
Sugli oriundi. "Non vedo perché non convocarli, mi baserò sulla meritrocazia".
Ancora su Balotelli e Cassano. "Giocatori di qualità non dovrebbero mai trovare problemi a coesistere, noi allenatori però cerchiamo equilibri".
Sul portiere. "Ho letto una bellissima dichiarazione di Buffon, mi auguro che possa essere un riferimento per tutti noi, che possa essere il nostro capitano agli Europei. E' l'eredità di Lippi, questa".
Abete sul suo futuro. "Parleremo di politica sportiva in consiglio federale, parleremo di temi e di progetto, intanto Prandelli avrà avuto una giornata sulla quale ci concentriamo sui temi tecnici".
Sui moduli. "Ogni allenatore ha in testa un suo modulo, io mi auguro di poter utilizzare i giocatori, dandogli possibilità di esprimere al meglio. Non parto con un modulo rigido e prestabilito, spero di avere gli uomini giusti ai posti giusti. Chi viene in azzurro deve capire che non rappresenta sè stesso, ma tutta la Nazione.
Su Cassano e Totti. "Sarà una scelta meritocratica, basata sulla dignità delle persone e sul rispetto dei ruoli. Pensando al futuro, al di là del grande rapporto con Totti, non sto pensando a lui. Non vorrei arrivare alla partita della vita dovendo convocare i grandissimi giocatori, vorrebbe dire aver sbagliato qualcosa".
Sulle convocazioni. "Quel che è fatto è fatto, vorrei trasformare tutto in qualcosa di positivo. Voglio una Nazionale di qualità, il movimento riesce sempre a produrre giocatori. Non possiamo chiedere di vincere subito, ma con la forza di programmare potremo fare cose importanti. Io sto già pensando alle convocazioni ed agli Europei, alla fine vogliamo sempre arrivare al risultato. Sarebbe bello iniziare con gare giocate bene e migliorare strada facendo".
Ore 15.03. Inizia l'avventura di Cesare Prandelli sulla panchina dell'Italia. "Questo è il punto più alto della mia carriera, so che è un momento difficile ma dovremo ripartire con grande determinazione e umiltà. Innanzitutto voglio ringraziare il Presidente Abete, per l'opportunità che mi ha dato, e Marcello Lippi, per tutto ciò che ha fatto. Dovremo ripartire quasi da zero, sono fiducioso, certo che se ci aspettiamo di vincere subito iniziamo col piede sbagliato"
15,00- Inizia il Presidente Abete: "Prandelli ha firmato ieri con noi un contratto per i prossimi quattro anni. Esordirà a Londra con la Costa D'Avorio"