NICO, La storia della 10 e quel feeling con l'Argentina
Nel corso della sua storia ormai quasi centenaria, la Fiorentina ha sempre creato un legame stretto con il futbol argentino. Una sorta di filo rosso invisibile che ha unito, calcisticamente parlando, Firenze e Buenos Aires. Forse per le chiare origini italiane che gran parte dei cittadini argentini hanno; forse perché due città che, pur separate da migliaia di chilometri, hanno una popolazione estremamente simile: orgogliosa delle proprie origini, passionale in tutto ciò che fa e, per tornare al calcio, appassionata in maniera viscerale della propria squadra del cuore.
Tuttavia, per quanto la storia della Fiorentina sia costellata di argentini (ben trenta), era successo solo una volta che la mitica "10" finisse sulle spalle di uno di loro. Nico Gonzalez, infatti, farà parte di un duo piuttosto elitario che comprende anche uno dei più grandi miti che abbiano mai calcato l'erba del Franchi: il primo argentino ad avere il privilegio di indossare quel numero è stato infatti Miguel Montuori, che vestì la 10 per una parte della stagione 1955/56 e nella stagione 1956/57. Il leggendario attaccante di Rosario trascorse la carriera tra Universidad Catolica e Fiorentina, dove segnò 72 reti in 162 presenze, grazie alle quali contribuì, come una sorta di pioniere, a dare a quella maglia una certa importanza.
Dopo 66 anni la storia si ripete, con Nico Gonzalez che erediterà un testimone piuttosto pesante e sarà chiamato a rendere lustro ad una maglia, e un numero, che da quando fu lasciato da Adrian Mutu - tolta la parentesi Aquilani - ha avuto più bassi che alti. Dopo "il fenomeno" rumeno, infatti, il 10 è passato dalle spalle di Santiago "El Tanque" Silva, Ruben Olivera, Aquilani appunto, Bernardeschi, Eysseric, Pjaca, Boateng e, ultimo della lista, Castrovilli.