NEVERENDING STORY

14.08.2013 00:22 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
NEVERENDING STORY
FirenzeViola.it
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport

Italia-Argentina, non è una partita come tutte le altre. Frase banale, scontata... Può darsi, ma fatevene una ragione. Difficile dire se per noi sia "la partita", ovvero la stracittadina a livello di nazionale. Certo, come dimenticare Italia-Brasile, Italia-Germania, da qualche anno anche Italia-Francia (non fosse altro per la finale di Berlino del 2006). Però Italia-Argentina... Cominciamo col dire che azzurri e albiceleste si sono incontrati 13 volte in 47 anni (quella di stasera a Roma sarà la 14° con uno score di 6 vittorie azzurre, 5 pareggi e due sole sconfitte. 21 gol segnati e 11 subìti), dalla prima volta nel 1954 all'ultima nel 2001. Detto tra noi, pensavamo di più... Ma tant'è. Vale la pena, invece, ricordare le cinque sfide in cinque mondiali consecutivi, dal '74 al 1990. Una sfida infinita che ha registrato risultati alterni, a partire dal pareggio di Stoccarda del 19 giugno 1974. Un gol di Hoeseman ed un'autorete di Perfumo fissarono il risultato sull'1-1, che non servì all'Italia di Valcareggi per passare il turno. Poi si inizia a fare sul serio: 10 giugno 1978, Italia-Argentina 1-0 a Buenos Aires per i mondiali d'Argentina. Rete di Bettega al 67' (imbeccata di Antognoni, tocco di Rossi per lo juventino che segna in diagonale), dall'altra parte Bertoni e Passarella (non ancora in viola) che pochi giorni dopo si laureeranno campioni del mondo. 29 giugno 1982, Italia-Argentina 2-1 al Sarrià di Barcellona. In campo per la Fiorentina Antognoni e Graziani, per l'Argentina i soliti Bertoni e Passarella con Diaz che arriverà 4 anni dopo. Grande presenza viola, quindi, 5 elementi virtuali ed i gol di Tardelli e Cabrini che danno il via alla cavalcata mondiale degli azzurri di Bearzot. 5 giugno 1986, Italia-Argentina 1-1 a Puebla per i mondiali mexicani. Stavolta un solo viola in campo (Giovanni Galli, già ceduto al Milan), un fiorentino d'adozione (Di Gennaro, regista del Verona) ed il memorabile gol di Maradona che passerà alla storia. Fino al 3 luglio 1990, Italia-Argentina 1-1 a Napoli (4-5 ai rigori), semifinale mondiale di Italia '90. Possiamo definirla la più grossa beffa per l'Italia pallonara, forse più del gol del coreano Pak Doo Ik, più del rigore alle stelle di Baggio col Brasile ad Usa '94. Comunque la possiate pensare. Un'uscita scellerata di Zenga regala a Caniggia il gol del pareggio, poi la famigerata lotteria dei rigori spedisce una mediocre Argentina in finale con la Germania. In campo per la Fiorentina c'era appunto Baggio (come Galli 4 anni prima, già ceduto alla Juventus), e Firenze che tifava compatta per Maradona e compagni. Insomma, altro che "neverending story". Nel mezzo il 3-1 del 10 giugno 1987 a Zurigo, amichevole decisa da uno strepitoso Vialli, uno 0-0 a Cagliari il 21 dicembre 1989, e l'ultima giocata a Roma il 28 febbraio 2001. Risultato, 2-1 per l'Argentina di Bielsa. La curiosita? Quel giorno c'era anche un viola in campo, Alessandro Pierini, che proprio in quell'occasione collezionò la sua unica presenza in maglia azzurra. Come dite? Ne manca una, è vero, forse la più bella. Almeno la più spettacolare, la più combattuta tra le sfide non ufficiali tra Italia ed Argentina. E non a caso disputata nel '79, lo stesso anno del film che ci fa da colonna sonora. Stiamo parlando dell'incontro disputato a Roma il 26 maggio 1979, terminato 2-2 con i gol di Valencia e Passarella su rigore per i sudamericani (allora campioni del mondo in carica), Causio e Rossi per l'Italia. Da segnalare la presenza di uno straripante Antognoni (al suo 38° gettone azzurro) autore di uno splendido assist per il gol di "Pablito". Dall'altra parte, assente Bertoni, regnava il "caudillo" Passarella (suo il gol del 2-2 su rigore) ed un giovanissimo Maradona che già... miracol mostrava. Quel giorno ve lo posso assicurare, fu bello stare alla televisione ed assistere ad una partita di calcio.

FIORENTINA FA RIMA CON ARGENTINA - Inutile negare che la nazionale, la maglia azzurra a Firenze non attecchisce. Oggi il solo Aquilani è il portabandiera viola, in attesa di Giuseppe Rossi. Peccato, sopratutto in occasione della partita con l'Argentina, un paese che ha dato tanto, e tanto continua a dare alla causa viola. Basti ricordare gli ex, più o meno gloriosi: da Bertoni, a Passarella, a Ramon Diaz, a Batistuta. E poi Montuori, Lojacono, Maschio, Morrone, Balbo, Cejas, Dertycia (non tutte le ciambelle...) Fino ai più recenti Osvaldo, Santana, Almiron, Castillo, Bolatti, Llama, Larrondo. Oggi sono rimasti in due: Roncaglia e Gonzalo Rodriguez, in tutto fanno 23 calciatori che tuttora rappresentano la colonia straniera più importante della storia gigliata. E poi gli allenatori, con il precursore Luis Carniglia (stagione '59-'60) per arrivare a Bruno Pesaola glorioso tecnico del secondo scudetto ('68-'69). Insomma, Fiorentina-Argentina non è solo una rima, è musica, tango, sinfonia, è la storia del calcio a Firenze.