NETO CHI? KEEP CALM AND TRUST TATA
Sembrava non dovesse farcela per un problema alla schiena. Nell'allenamento di martedì pomeriggio si era acceso un fastidiosissimo allarme. Pericoloso schierare un portiere affaticato in una sfida così decisiva – pensava Montella - e invece, alla fine, a difendere la porta gigliata ci ha pensato ancora una volta Ciprian Tatarusanu. Sì, perché anche a “White Hart Lane” il verdetto definitivo è stato Tata in porta e Neto in panchina, seguendo un trend iniziato a Parma ormai quasi due mesi fa.
Nessuno in casa Fiorentina pensa più al brasiliano, un portiere sicuramente affidabile di cui però l'ex Steaua Bucarest non sta affatto facendo sentire la mancanza. Da quando si è preso stabilmente i guantoni della porta gigliata, 7 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia: 11 gol subiti in totale, ma anche tante, tantissime parate decisive. Anche ieri, infatti, per Tatarusanu parla la cronaca: grande riflesso al 5' su un tiro quasi a botta sicura di Soldado, che di lì a poco porterà in vantaggio gli Spurs col numero 12 della Fiorentina completamente esente da colpe; altra parata in tuffo al 22' su una conclusione di Paulinho e intervento provvidenziale in chiusura di tempo sul pericolosissimo colpo di testa del solito attaccante spagnolo; massima attenzione anche nella ripresa, nella quale, seppur meno impegnato, Tatarusanu è apparso sempre concentrato e sicuro.
Al suo arrivo a Firenze quest'estate, Tata era solamente una scommessa, una riserva da schierare nelle partite di Coppa per far rifiatare il portiere titolare. Come scalzare infatti dalla porta un Neto che stava facendo così bene? L'obiettivo del nazionale rumeno però è sempre stato quello di diventare protagonista. Ecco perché, non appena il mancato rinnovo contrattuale del suo collega gli ha consentito di avere un'occasione in Serie A (dopo le apparizioni positive nel girone di Europa League), Tatarusanu non si è fatto certo trovare impreparato. Fortissimo tra i pali, deve migliore nelle uscite, ma Ciprian Tatarusanu può essere già definito una saracinesca. Il presente gli sorride, ma se continuerà così anche il futuro sarà dalla sua parte. Sempre, con la maglia viola cucita addosso naturalmente (contratto in scadenza nel 2019).