MONTELLA, A buon intenditor poche parole...
Non serve alzare la voce, sbraitare, come si dice in gergo... “fare piazzate”. Spesso bastano mezze frasi, sorrisini accennati, addirittura a volte è sufficiente non rispondere. Come è successo oggi nella conferenza stampa pre-partita di Vincenzo Montella. Consueta perchè avviene ogni settimana, allo stesso tempo inconsueta nei contenuti, nei messaggi subliminali. “Ti aspettavi che Larrondo arrivasse prima?” Chiede il cronista... “Vedo che sei perspicace...” risponde Montella. Pochi minuti prima l'aeroplanino aveva anche chiosato: “Larrondo? Non l'ho ancora visto, forse oggi pomeriggio... Certo, se si vuol fare il salto di qualità, qualcosa in più in attacco ci vuole...” Il messaggio è chiaro: Montella vuole un attaccante forte, lo vuole subito, che faccia fare il salto definitivo. E Larrondo non può bastare. Se poi glielo prendono anche in ritardo...
Montella parte seconda (oppure prima, visto che Jovetic è stato uno dei primi temi trattati). “Jovetic si impegna, dà tutto, non mi preoccupa. Certo deve dare di più, tutti ci aspettiamo di più, sopratutto in fatto di gol. Se sta troppo lontano dalla porta? Fa parte delle sue caratteristiche... Diciamo che io su quella posizione spesso non sono daccordo, comunque...” E anche qui la chiarezza secondo Montella viene fuori in tutta la sua forza. Distensivo, invece, su Viviano. Un po' in politichese, un po' da fratello maggiore, ma sul problema portiere Vincenzo è più morbido: “Ho fatto una scelta, ma non è detto sia quella definitiva. Tra me e Viviano c'è dialogo, e poi è sempre un portiere della nazionale...” Per ora gioca in panchina, aggiungiamo noi, e per un azzurro non è di tutti i giorni. Per lui, però, la porta della Fiorentina sembra ancora aperta...