MES QUE UN CLUB

29.07.2008 12:00 di  Marco Conterio   vedi letture

Una rosa da urlo. Campioni, stelle, fenomeni. "Mes Que Un Club", più di un semplice club è il motto del Barcellona, club più amato e tra i più titolati del pianeta. Una corazzata formidabile, che domani scenderà in campo alle 20.30 all'Artemio Franchi, per sfidare la "piccola" Fiorentina. Grande nello stile, è vero, grande nei valori, altrettanto, e grande anche per la dimensione che rappresenta e rappresenterà in Europa. Il Barcellona, però, è il Barcellona: da Puyol a Messi, da Xavi ad Henry, tutto sulla parata di stelle attesa domani in riva all'Arno.

PORTIERI

VICTOR VALDES

- Classe '82, nativo di Hospitalet de Llobregat, veste la maglia azulgrana dall'età di dieci anni. Dopo tutta la trafila nelle giovanili, diventa titolare nella stagione 2003/04, tanto che in quella successiva vince il "Trofeo Zamora" quale miglior portiere della Liga. Chiuso in Nazionale prima da Canizares e poi da Casillas, anche in questa stagione il piccolo ed esplosivo Valdes vestirà la maglia da titolare del Barcellona.

JOSE' MANUEL PINTO
- Arrivato al Barcellona a gennaio, anche Pinto ha conquistato uno Zamora, l'anno dopo Valdes. Dieci stagioni al Celta Vigo lo hanno visto giocarsi il posto da titolare per anni con Cavallero, per poi essere scelto dal tecnico Vasquez come numero uno indiscusso nel 2004. Treccia nei capelli, vista la folta chioma, in Catalogna ha disputato solo tre partite e questa si prospetta un'altra stagione all'ombra di Valdes.

DIFENSORI CENTRALI


CARLES PUYOL
- E' il Barcellona. Catalano doc, tanto che al braccio veste la fascia con i colori della regione natia, è capitano degli azulgrana dal 2003 e dalla stagione successiva anche della Spagna. Un vero e proprio prodotto "fatto in casa", classe '78, un mastino con grande personalità e senza paura, veloce, reattivo, bravo di testa e pressoché insuperabile nell'uno contro uno.

GABRIEL MILITO
- Fratello del "Principe" Diego, ex Genoa, "El Mariscal" è titolare da due stagioni anche della Nazionale argentina. Per lui è la seconda stagione al Barcellona, dopo quattro anni al Saragozza e sei precedenti all'Indipendiente. Grande fisico e superbo stacco di testa, rischiava di finire la carriera per una serie di infortuni alle ginocchia nel 2001, salvo poi riprendersi e conquistare il titolo di miglior giocatore argentino nel 2004.

RAFAEL MARQUEZ
- Messicano di Zamora, classe '79, gioca indifferentemente come centrale difensivo e centrocampista arretrato. Campione di Francia al primo anno in Europa con il Monaco, passa al Barcellona nel 2003, con il quale ha disputato sinora 123 gare condite da 7 reti. Ottima tecnica, grande fisico e senso della posizione da top class, è stato limitato sia da infortuni alle ginocchia e soprattutto da un carattere decisamente "caliente" che lo ha spesso tenuto fuori per squalifica.

GERARD PIQUE'
- Torna all'ovile dopo quattro stagioni al Manchester United Piqué, centrale difensivo quotato tra i migliori Under 20 del pianeta. Da tempo titolare delle nazionali minori della Spagna, spesso gioca anche come esterno basso di difesa e per lui pare si apriranno a breve anche le porte delle Furie Rosse.

MARTIN CACERES
- "Di lui sentirete parlare presto". Lo disse Corvino durante un Mondiale Under 20 ed il Barcellona ha dimostrato di ascoltare i consigli del ds viola.. Una stagione in prestito dal Villarreal al Recreativo Huelva e poi il passaggio in blaugrana per il centrale uruguaiano, considerato in patria l'erede naturale di Montero.

TERZINI

DANI ALVES
- 30 milioni sono "bastati" al Siviglia per cedere il suo pezzo da novanta, Dani Alves. Sei stagioni di grandissimo spessore in Andalusia, condite da due Uefa, una Supercoppa Europea ed una Coppa del Re. Gli addetti ai lavori considerano questo esterno di difesa classe '83 uno dei terzini più forti del mondo, già da tempo nel giro della propria nazionale.

ERIC ABIDAL
- Due stagioni al Monaco, due al Lille, tre al Lione e poi il grande salto direzione Barcellona. Eric Abidal, terzino sinistro titolare della Francia (ha segnato uno dei rigori nella finale persa dai Bleus contro l'Italia), è un giocatore rapido, veloce, bravo in entrambe le fasi e molto stimato dal tecnico blaugrana Guardiola.



SYLVINHO
- Il peso dell'età inizia a farsi sentire per questo furetto classe '74 che ha iniziato la carriera nel Corinthians. Gli scatti e le ripartenze non sono più, gioco forza, quelle di una volta, ma ne ha guadagnato in esperienza e senso tattico. Un'alternativa di qualità per Guardiola, per l'out mancino della retroguardia.

CENTROCAMPISTI

XAVI
- Miglior giocatore dell'ultimo Europeo, vinto con merito dalle Furie Rosse, Xavi sta per toccare quota 300 partite con la maglia del Barcellona. Mediano dalla grande tecnica e dalle capacità tattiche che hanno al mondo pochi eguali, con i blaugrana ha vinto tre campionati, una Supercoppa di Spagna, una Champions League ed in Nazionale un'argento olimpico, un Mondiale U20 ed un Europeo. Niente male, visto che ha ancora solo 28 anni...

ANDRES INIESTA
- A vederlo in faccia e per come gioca, non dimostra affatto soli 24 anni. Piccolo ed esile, varia dal ruolo di interditore a quello di regista, passando dal trequartista all'ala destra senza problemi. Fantastico nelle verticalizzazioni e nel tocco di palla, è anche lui un prodotto della cantera azulgrana e titolare inamovibile della Spagna.

SEYDOU KEITA
- 14 milioni è la clausola rescissoria con cui il Barcellona lo ha strappato al Siviglia. Classe '80, nativo del Mali, è un vero e proprio martello di centrocampo, bravo in fase di interdizione e capace di sfoderare sciabolate millimetriche da trenta metri.

YAYA YOURE'
- Una forza della natura: potente, fisico, agile ma dotato anche di ottimi piedi, Tourè nasce nell'83 in Costa d'Avorio, a Sokoura Bouake. Dopo aver girato mezza Europa, tra Belgio (Beveren), Ucraina (Metalurg), Grecia (Olympiakos) e Francia (Monaco), approda al Barcellona nell'estate del 2007 dove lo scorso anno ha giocato 25 partite condite da 2 reti.

ALEXANDER HLEB
- Wenger, tecnico dell'Arsenal, ha tenuto duro sino all'ultimo per non farlo partire ma alla fine i 13 milioni del Barcellona sono bastati ai Gunners per privarsi del centrocampista offensivo bielorusso. Classe '81, è un giocatore molto simile a Ljungberg, specialista dei calci piazzati e gli addetti ai lavori lo considerano uno dei migliori in Europa nella sua posizione.

ATTACCANTI

THIERRY HENRY
- Cinque volte calciatore francese dell'anno, due volte Scarpa d'Oro, quattro volte capocannoniere in Premier League, due volte vincitore dell'Onze d'Or. Un campionato del mondo, un Europeo, una confeerazions Cup. Un campionato francese, una Supercoppa di Francia, due Premier League, due Community Shields, tre Coppe d'Inghilterra. Un palmares che mette i brividi quello di Henry, scartato dalla Juventus nel '98 da Ancelotti e Moggi e consacratosi con la maglia dell'Arsenal e poi nella scorsa stagione con quella del Barcellona. Tecnica e genio allo stato puro, un giocatore capace di colpi impensabili ai comuni mortali e volto ufficiale della campagna contro il razzismo "Stand Up, Speak Up".

LIONEL MESSI
- Messi, chiamato "La Pulce" per i suoi 170 cm scarsi, è considerato da tutti l'erede naturale di Maradona. Anche dal suo predecessore, giusto per intendersi. Micidiale ed esplosivo quando ha la palla tra i piedi, del Pibe ha preso vizi e virtù, tanto che ha siglato di recente un gol alla "Mano de Dios" ed uno che ricorda da vicino quello di Diego contro l'Inghilterra in serpentina. Ha soli 20 anni, ma è già uno dei capisaldi dell'Argentina e si è recentemente classificato terzo al Pallone d'Oro e secondo al Fifa World Player. "Il futuro è suo" dicono i più. Viste le sue immense doti tecniche, c'è da crederci..

BOJAN KRKIC
- Classe 1990, ma già un futuro da stella davanti a sè. Attaccante veloce, dal grande fiuto del gol, capace di dribbling ubriacanti e serpentine "made in Messi", è il giocatore più giovane della storia blaugrana ad aver giocato in Champions e ad aver segnato un gol in campionato.

SAMUEL ETO'O
- L'oggetto misterioso. Non tanto per le sue doti, ormai note a tutti, tanto quanto per il suo futuro. Guardiola ha infatti già dato il benservito al calciatore africano dell'anno del 2003 e 2004, oro alle Olimpiadi del 2000 e Pichichi nel 2006.