LA RABBIA DEL GLADIATORE
Valon Behrami, è lui il viola più chiacchierato negli ultimi giorni di casa Fiorentina. Oggi infatti il centrocampista svizzero si sottoporrà ad accertamenti diagnostici per valutare l’entità del sovraccarico muscolare che lo ha costretto a saltare la gara della sua Nazionale contro l’Argentina. Il giocatore è già a Firenze e nelle prossime ore saremo in grado di darvi maggiori informazioni sulle sue condizioni in vista della sfida salvezza di domenica contro il Cesena. Logico che Delio Rossi proverà a recuperarlo fino all’ultimo secondo, in fondo è lui il vero faro del centrocampo, l’unico in grado di garantire ininterrottamente grinta e spirito di squadra al resto del gruppo. Lui che nonostante sia uno degli ultimi arrivati, sembra essere quello che ha maggiormente compreso il significato dell’ “onorare la maglia”.
A tal proposito, sono anche da segnalare gli scambi di battute avute ieri con un ex viola come Fabio Liverani. “La colpa è dei giocatori, non hanno solo meriti ma anche responsabilità”, sono state le parole dell’ex regista viola, “Liverani se non c'eri tu a chiarire alla piazza che la colpa è solo nostra non se n'era accorto nessuno... ti ringrazio per il supporto cmq...” la risposta piccata del mediano elvetico. In questo quadro, sono da inserire anche le dichiarazioni di un altro illustre ex viola come Martin Jorgensen: “Lo spogliatoio conta molto, se i ragazzi stanno bene insieme non si arriva mai ad una situazione così.
Forse c'è qualcosa che non va”. Al di là della legittimità di tutti gli addetti ai lavori di esprimere la propria opinione se interrogati dai cronisti, la risposta quasi rabbiosa di Behrami è comunque simbolo di quanto finora detto. Il centrocampista si sente la maglia viola addosso e non perde occasione per esternarlo, come già successo anche in passato. Ciò che fa strano, invece, è come il numero 85 viola sia stato l’unico ad esporsi, a metterci comunque la faccia di fronte ad una situazione che tutta Firenze certamente non vive bene. Nessun altro viola infatti sembra avere la stessa rabbia, la stessa voglia di migliorare e di trasformare le parole in fatti, sul campo di gioco. Ma è anche per questo che certi giocatori svettano su altri fino ad ergersi a leader non dichiarati degli spogliatoi. E Behrami, non c’è che dire, è proprio uno di questi. Rossi lo sa e per niente al mondo vorrebbe rinunciare al suo mastino.