LA PARTITA PERFETTA
Il pubblico, c'è da scommetterci, non sarà quello delle grandi occasioni. Tra le abitudini della Coppa Italia, purtroppo, spesso e volentieri c'è quella di accompagnarsi a stadi semideserti che sembrano interessarsi a questa competizione solo dalle semifinali in poi. Per la Fiorentina, però, da anni la Coppa in questione rappresenterebbe quella porta d'accesso all'Europa di un valore inestimabile, senza dimenticare il prestigio che potrebbe avere un trofeo da piazzare in bacheca.
Il cammino dei viola in Coppa Italia, in questa stagione, è tuttavia di quelli da incubo. La Roma domani, eventualmente la Juventus a Torino, un'eventuale semifinale contro una tra Lazio e Milan, e volendo spingersi persino alla finale, un avversario da pescare tra Inter, Napoli, Udinese e Palermo. Roba che a guardare oggi il tabellone della Fiorentina c'è di che preoccuparsi. Eppure lo ripetiamo, il valore di un'impresa come potrebbe essere quella di domani, sarenne inestimabile.
Per la squadra, per il gruppo, e per la società. Un'iniezione quasi inaspettata di energia in uno dei momenti più delicati dell'era Della Valle. Ci vorrà, come detto, un'impresa, perchè la Roma sembra aver finalmente trovato la giusta quadratura del cerchio, e perchè i giallorossi di Luis Enrique vorranno cancellare l'onta del 3-0 rimediato in campionato qualche mese fa. Riuscirci, però, come detto, sarebbe un viatico eccezionale per tutto il resto della stagione.
E in quello stadio che probabilmente domani sera apparirà semi deserto, alcuni ragazzi che Rossi sta valutando da settimane hanno già compiuto un'impresa. Quella di andare a prendersi la Coppa Italia Primavera, contro la Roma, e su quello stesso campo. Forse solo un buon auspicio, ma pur sempre una speranza cui aggrapparsi oltre, ovviamente, alle qualità di quegli stessi ragazzi. Da Nastasic a Camporese, da Salifu a qualche altra sorpresa che Rossi potrebbe regalare, Neto incluso.
Volendo guardarsi alle spalle, ancora, lo stadio "Olimpico" è dove la rinata Fiorentina dei Della Valle ritrovò la Serie A dopo il purgatorio di C2 e Serie B. Non fu, allora, un risultato positivo, ma da quel momento, per la Viola, furono annate da incorniciare. Strappare il risultato della "vita" a Roma, con la gara "perfetta" sarebbe un po' come tornare a quei tempi, con davanti un sacco di tempo anche per tornare a sognare.