L'ATTESA PIÙ LUNGA
C'è un'attesa che più di altre snerva il già provato tifoso viola. Perchè tira in ballo la sacralità di un luogo che vale necessariamente una seconda casa, e perchè quando parli di stadio nuovo devi gioco forza confrontarti con ostacoli e percorsi burocratici che vanno di pari passo con la politica. Per questo motivo, più di ogni altro aspetto, la vicenda stadio è tra le più estenuanti per chi oggi s'interessa di Fiorentina.
Una lunga cronologia di momenti, dichiarazioni, scontri, che hanno segnato quasi dieci anni di parole (soltanto considerando quanto proposto dai Della Valle nel 2008 e ignorando le precedenti gestioni) senza che ne seguissero fatti concreti. E senza che, nemmeno negli ultimi tempi, la tendenza sia troppo cambiata visto il seguito alla presentazione in Palazzo Vecchio della scorsa primavera fatto soprattutto di condizionali, frecciate a distanza non ben precisate, rassicurazioni postume e stop imposti.
Lo stallo che, si diceva, sarebbe dovuto interrompersi entro la fine dell'anno molto probabilmente slitterà ben oltre. Perchè la valutazione d'impatto ambientale legata all'Aeroporto ancora è solo teorica, idem lo spostamento del mercato per liberare l'area Mercafir, e perchè la stessa Fiorentina, in attesa di un progetto definitivo e al di là del silenzio dei proprietari, è ancora alla ricerca di finanziatori.
Un rebus a tutt'oggi irrisolto, mentre non più tardi di una settimana fa 3/4 del Franchi assisteva a Fiorentina-Roma provando a ripararsi da un diluvio torrenziale. Situazione come minimo anacronista in tempi di impianti moderni, e coperti, più o meno disseminati in tutta Europa o di ristrutturazioni importanti come, in Italia, sta preannunciando l'Atalanta. Tra le tante attese cui è obbligato il tifoso viola di questi tempi andrà messa in conto anche questa. E a giudicare da quanto tempo va avanti è decisamente la più complicata da gestire.