JOVIC, Tante assenze e pochi gol: qual è il vero serbo?

10.04.2023 08:00 di  Ludovico Mauro  Twitter:    vedi letture
JOVIC, Tante assenze e pochi gol: qual è il vero serbo?
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Quattro è il numero che si legge alla voce “gol” di Luka Jovic in questa Serie A. Su un totale di 25 presenze, si tratta di un bottino assai inferiore a quel che ci si aspettava da un attaccante che sbarcava nella Culla del Rinascimento con i crismi di chi, quest’ultima, doveva farla sognare. E invece, tra una forma fisica da dover ritrovare e la necessità di doversi adattare al nostro campionato, il serbo non solo non ha ancora lasciato il segno, ma deve anche ritrovare feeling col terreno di gioco.  

Nell'ultimo periodo, infatti, quello dove la Fiorentina ha registrato la striscia record di risultati utili consecutivi (tuttora in corso), l’ex Real Madrid si è visto molto poco in campo: dalla gara casalinga con l’Empoli, nelle successive 9 partite dei viola, Jovic è partito titolare solo una volta, poi sempre ingressi nell’ultimo spezzone di gioco oppure panchine.

È doveroso sottolineare che ci sia stata di mezzo l’infiammazione virale alle vie respiratorie patita in nazionale, che l’ha messo fuori causa per le gare con la Serbia e gli ha complicato il ritorno a Firenze. Come è altrettanto doveroso sottolineare che nel medesimo periodo, Arthur Cabral ha cominciato a segnare sempre di più e si è preso, con i fatti (cioè con i gol), la maglia da titolare, prepotentemente.  

Lo score di Jovic in stagione, considerando tutte le competizioni, recita 38 presenze e 11 reti, 6 delle quali però sono arrivate in Conference League, torneo di cui è capocannoniere. Levando quindi le 10 presenze in Europa e i già citati 6 gol (nota più che positiva), il totale tra Serie A e Coppa Italia ammonta a 5 reti in 28 presenze. La stagione si avvia verso il rush finale e per Jovic giunge il momento della verità: rimanere nel limbo attuale, di un attaccante che non riesce, per un motivo o per un altro, a mostrare tutte le sue qualità; o iniziare a imporsi facendo la cosa che un centravanti fa di mestiere, i gol. Per mettere definitivamente la testa fuori dal proprio guscio e far capire ai tifosi, una volta per tutte, che è l’attaccante che la piazza si aspettava a luglio, quando la Fiorentina l’ha messo sotto contratto e al centro del progetto