IL MIGLIOR ACQUISTO? LO STADIO. COME TROVARE RISORSE PER IL MERCATO
Acquisti, cessioni, ingaggi e trattative tutto inevitabilmente nel calciomercato ruota attorno all’aspetto monetario. In casa Fiorentina dove si studia per entrare nell’elite del calcio italiano ed europeo, dove si rincorrono con ansia traguardi e giocatori da grande squadra, le cifre sono chiare e note da tempo: al momento senza grande margine di trattativa. La prima da tenere in considerazione è quella relativa al fatturato annuo, di poco superiore ai 60 mln di euro. Cifra destinata a cambiare in tempi brevi solo con un eventuale ingresso in Champions League e le sue immense risorse. La seconda, strettamente legata è quella dell’arcinoto tetto ingaggi: 1,5 mln di massimale e un vincolo percentuale con il fatturato come unica strada per un rialzo futuro. La terza sono i diritti televisivi, in attesa della stagione 2010/11 per l’avvio delle nuova era di ripartizione collettiva capace (si spera ma non è scontato) di attenuare lo sbilanciamento tra grandi e piccoli club. Le stime attuali però, per la Fiorentina parlerebbero di un aumento relativo, non più di 2 mln aggiunti rispetto ai 19 di oggi.
Scheggia impazzita di questo bilancio può essere solo una: lo stadio di proprietà. Progetto affascinante ed estremamente costoso, ma per cui il confronto con chi lo ha già messo in pratica parla chiaro. Ricordate le parole entusiaste dell’ a.d. viola Sandro Mencucci di ritorno dall’incredibile impianto di Amburgo dove si era recato per una visita di cortesia? O il racconto eccitato di chi è stato al ‘Philips Stadion’ di Eindhoven fino allo sguardo sognante che nasceva al pensiero di entrare nello stadio di Manchester? Gli entusiasmi erano giustificati e i conti tornano.
Tralasciando club fuori portata come Manchester, Real Madrid o Barcellona i cui fatturati vanno dai 250 ai 300 mln annui, squadre molto più modeste ed avvicinabili alla Fiorentina in termini di classifica hanno comunque un divario importante. Dai 130 mln del Tottenham ai 110 di Newcastle ed Amburgo il dato che fa saltare il banco è sempre quel 30-40% del fatturato annuo composto dagli introiti figli dello stadio privato. Nell’ultima classifica di Forbes sui club più ricchi non meravigliatevi se nelle prime 20 posizioni, troverete anche Borussia Dortmund, Werder Brema, Valencia, Everton, Celtic Glagow e Aston Villa a testimonianza che non tutto passa per i successi fuori o dentro i confini nazionali. L’idea da tempo stuzzica la Fiorentina, ma costi, tempi tecnici e realizzativi sono abissali. L’infelice precedente del centro sportivo insegna. “Nel nostro paese sono da prendere in seria considerazione i processi di riequilibrio delle fonti di ricavo delle squadre di calcio e la loro conseguente competitività. Stadi nuovi e privati sono la risposta, il confronto con il calcio inglese, che ne sta dimostrando i benefici a livello di gare internazionali, è chiaro ed impietoso”. Sono recenti parole di Luca Pancalli ex commissario straordinario della Federcalcio pronto ad indicare la strada anche a società come la Fiorentina che dal felice modello Arsenal potrebbe prendere pure l’iniziativa dello stadio nuovo. Le cifre dell'Emirates Stadium sono da capogiro ma dalla spesa iniziale di 487 mln, in soli due anni si possono sottrarre i ricavi di 192 mln del 2006 e 264 mln nel 2007. Il tutto destinato a crescere in continuazione e se in Catalogna il museo più visitato di tutta la regione è quello del ‘Campo Nou’, puntate sul vostro stadio e difficilmente perderete.