FREY, E' lui la nuova bandiera della Fiorentina

05.12.2008 00:00 di  Marco Conterio   vedi letture
FREY, E' lui la nuova bandiera della Fiorentina
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Ventotto anni e non sentirli. Con quelle basette lì, che fanno un po' sedicenne ribelle, un po' rocker cinquantenne con tanta nostalgia per i tempi andati. Con quei capelli lì, un po' Simon Le Bon, un po' personaggio dei fumetti. Sebastien Frey è tutto: genio e sregolatezza, animo gentile e spirito ribelle. Blues e rock, Tarantino e Pasolini, Batman e Joker. Un guascone di Thonon-les-Bains, comune di meno di trentamila anime che si gode dalle sue finestre verdastre il fresco e la pace del lago di Ginevra.



Penultimo erede di una dinastia nata per rincorrere in calzoncini un pallone, decide di seguire le orme del padre indossando guanti e iniziando a volare qua e là per i campetti di mezza Francia. "In fondo è un ruolo un po' da matti ed è per questo che mi piace". Francese nel cuore e nella mente, il suo spirito, in fondo, è molto più mediterraneo dei suoi connazionali. Sarà perché cresce in Costa Azzurra, in quella Cannes dove l'Italia si vede col binocolo e si respira negli angoli di ogni strada. Passano gli anni ed arrivano le chiamate importanti, tra Inter, Verona, Parma e Nazionale. Là, però, c'è Monsieur Domenech, uno che difficilmente farà passare alla storia il mechato Sebastien come saracinesca dei Bleus.

Poco importa. "Voglio farla a Firenze la storia". Quarta stagione in maglia viola e giglio tatuato nel cuore, Frey canta dolci parole d'amore verso la città che lo culla e che tanto lo adora. Perché in fondo, Firenze è così. Spesso spolpata e violentata nelle sue bellissime membra da avidi clienti lì solo per fugaci avventure, ingenua e sognante miraggi chiamati Scudetto, Champions e Nuovo Stadio. Sogni sì. Ma ad occhi chiusi. Quelli sono impegnati a guardare indietro, storia e memoria, tutti coloro che per lei, da Baggio a Sarti, da Antognoni a Julinho, da Passarella a Hamrin, da Amarildo a Batistuta hanno dato per lei anima e cuore. Perché per Firenze, città vera, orgogliosa ma genuina, quelli degni di entrare nella sua storia sono quelli come lei: quelli come Sebastien Frey.