FIORENTINA, Ma quale 'coppettina'...
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© foto di Federico de Luca
Se è una diceria il tempo se la porta via. Ed in effetti è strano il destino della Coppa Italia. E' pur sempre la Coppa nazionale, ma in Italia il suo sapore non è molto allettante. O almeno questa è sempre stata la sensazione negli ultimi anni. Una competizione vista più come un peso, che toglie forze e concentrazione da impegni ben più importanti come il campionato o le Coppe europee. Poi, però, quando si comincia a parlare di semifinali o finale, ecco che l'idea di vincere un trofeo non è poi così malsana: ed infatti se andiamo a vedere gli ultimi 6 anni, la vincente non è mai stata una squadretta a sorpresa (l'hanno vinta 2 volte a testa Lazio, Inter e Roma).
Quest'anno il sogno di vittoria, di conquista del primo trofeo tanto atteso dell'era Della Valle (e Prandelli), accarezza anche la Fiorentina. Riscattata la brusca uscita dai giochi dell'anno scorso (eliminazione al primo turno giocato, contro il Torino), quest'anno i viola sono la prima squadra, ma solo per calendario ed esigenze televisive, ad essere approdata alle semifinali. E l'intenzione di fare bene è palpabile, si sente nell'aria. Si percepisce dagli sguardi dei giocatori, dalle mosse di Prandelli. E onore va anche alle altre squadre, nessuna ha dato la sensazione di volersi "liberare da un peso"; le partite disputate dalla Fiorentina sono state cariche di emozioni e di bel gioco.
Adesso la finale è vicina. Non solo perché mancano due partite effettive (quelle delle semifinali, unico turno, oltretutto, ad essere giocato in casa e trasferta). Ma anche perché la nuova formula non spalma le partite per tutto l'anno, ma già il 10 febbraio si saprà quali squadre si affronteranno all'Olimpico il 5 maggio. E allora c'è tutto il diritto di crederci, la speranza di farcela, il desiderio di vincerla: perché questa non è una coppettina!