FIORENTINA, Lettera aperta a ADV dall'ACCVC

La lettera del Centro Coordinamento Viola Club, firmata dal presidente Filippo Pucci
25.01.2009 17:00 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Accvc.com
FIORENTINA, Lettera aperta a ADV dall'ACCVC
FirenzeViola.it

La rabbia, l’impotenza, l’impossibilità di avere voce per denunciare i torti subiti, erano queste le sensazioni che i tifosi viola provavano ieri sera subito dopo la fine della partita e la Sua voce, giunta nelle nostre case e di riflesso anche ai tifosi che erano a Torino, ferma nei concetti ed eccitata nei toni come quella di colui che esprime a caldo sentimenti veri, è arrivata ai nostri orecchi facendoci provare le stesse sensazioni che a suo tempo sprigionò il “VA PENSIERO” a nostri avi, sotto il dominio Austriaco.

A nome dei tifosi viola e dei Viola Club iscritti all’Associazione Centro Coordinamento Viola Club Le esprimo la nostra piena solidarietà e La invitiamo a non avere timore nel pretendere il rispetto dei nostri diritti in tutte le sedi ufficiali, perché dietro di Lei c’è una città ed una tifoseria intera.

 

Il dubbio che attanaglia i tifosi è quello che vi sia la volontà da parte dei poteri tradizionali di influenzare l’assegnazione dei primi quattro posti della classifica. Per alcune squadre il posizionamento è scontato per la loro superiorità tecnica, per altre invece dovrà essere raggiunto a tutti i costi, a discapito di altre squadre, per motivi o problemi economici. I compensi provenienti dalla principale manifestazione europea per club risultano indispensabili a coloro che non ne hanno potuto beneficiare in questo campionato, mentre per altri sono irrinunciabili per la sopravvivenza e non cominciare a pensare, come in realtà dovrebbero, ai pesanti campi di calcio delle ridenti cittadine di provincia.

Noi saremo al Suo fianco e sosterremo la nostra squadra affinché la volontà dei poteri forti venga sconfitta sul campo sotto i riflettori del fair play e della correttezza ma fermi nel sostenere che il buon senso e l’educazione non devono far sentire nessuno autorizzato a pensare che vi siano persone e realtà disposte a farsi calpestare.