FIORENTINA, Andata e ritorno con il 'caro' 4-3-3
La Fiorentina ha finora giocato otto partite fra preliminari di Champions, campionato e girone di Champions. I molti acquisti effettuati nel precampionato hanno dato a Cesare Prandelli la possibilità di cambiare diversi moduli, di presentare diverse opportunità offensive per cercare di essere sempre imprevedibili. Ma, cifre alla mano, ci si rende conto come il buon vecchio 4-3-3, ormai modulo collaudato e marchio indelebile della Fiorentina prandelliana, resta sempre la prima scelta del tecnico di Orzinuovi. Ripercorriamo brevemente lo scorcio di stagione giocato finora.
Nella prima uscita in gare ufficiali, l'andata contro lo Slavia Praga, Prandelli ha esibito un 4-3-3 con molti dei nuovi acquisti già titolari (Vargas, Zauri, Felipe Melo e Gilardino); l'attacco era quello che per ora sembra dare più affidabilità (il rumeno, Gila e Santana), mentre oltre a Felipe la mediana era composta da Gobbi e Kuzmanovic (complice l'impegno di Montolivo alle Olimpiadi). Formazione pressocchè identica a Praga, dove in attacco Osvaldo ha sostituito Mutu, uscito infortunato dalla Nazionale rumena. Il 4-3-3 ha fatto il suo esordio anche in campionato alla prima partita contro la Juve, dove gli unici cambiamenti rispetto agli undici di Praga si sono avuti a centrocampo e in difesa. A Napoli, per la seconda giornata, il modulo non è cambiato, ma sono cambiati ancora gli interpreti, con Mutu che ha ripreso il suo posto in attacco e con l'esoridio a sorpresa di Da Costa, che non ha ben impressionato. Il primo cambio di modulo si è registrato a Lione, nella prima partita di Champions League, dove il turnover ha suggerito a Prandelli di far riposare Santana; ecco quindi che il 4-3-3 si trasforma in un 4-3-1-2 nel quale Melo fa il vertice basso e Kuzmanovic quello alto, le punte sono chiaramente Mutu e Gilardino. Per la sfida col Bologna si ritorna al classico, Santana riprende il suo posto sulla destra e sarà proprio l'argentino ha fare l'assist decisivo per il gol vincente di Gilardino. Per il primo turno infrasettimanale contro la Lazio Prandelli prova a risfoderare il 4-3-1-2: il risultato è completamente diverso da quello di Lione, la squadra fa una fatica incredibile a trovarsi e inizia a sorgere più di qualche dubbio su questo nuovo modulo. Prandelli, su domanda apposita, risponde che è lo stesso schieramento tattico che aveva quasi permesso ai viola di espugnare Lione, ma poi contro il Genoa ecco che si ritorna al 4-3-3: nell'ultima partita giocata, prima di quella fondamentale di stasera, anche molti giocatori sono quelli dell'anno scorso (solo Gila e Felipe fra i nuovi); il gioco ancora non impressiona, ma arriva la vittoria.
La sensazione è che con i tanti impegni ravvicinati, Prandelli possa nuovamente affidarsi in futuro a moduli diversi, anche se probabilmente il 4-3-3 potrebbe permettere meglio l'integrazione dei nuovi arrivati, riuscendo a far trovare alla squadra quello spirito che il "Mago di Orz" ha dichiarato essere il problema principale della nuova Fiorentina.