FIORE-JUVE, I racconti di Matteo e Mario
Continua la carrellata dei vostri ricordi, con i racconti dei Fiorentina-Juventus che hanno segnato la vostra vita da tifosi. Ecco due nuovi brani inviati dai nostri lettori all'indirizzo di posta redazione@firenzeviola.it:
Il ricordo di Matteo Bercigli: "Ricordo perfettamente il 20 Ottobre 2013. Il lunedì di quella settimana avevo preso il biglietto in curva Ferrovia. Sono partito da casa all'ora di pranzo per essere lí allo stadio in tempo. Era la mia prima volta al Franchi. C' era una marea di gente, non avevo mai visto tanta gente sostenere la Fiorentina (forse perché era propio contro i gobbi). Entrato in Ferrovia mi sistemo in cima alla curva da dove si domina lo stadio. Ore 15 comincia la gara, e quando abbiamo sentito la Fiesole incitare la Fiorentina ci siamo messi a cantare pure noi, un grandissimo spettacolo. Finisce il primo tempo 2 a 0 per la Juventus. Erano tutti nervosi per il risultato e io ho subito pensato che la partita era già chiusa. Peró sentivo qualcosa di strano, avevo la sensazione che noi avessimo già vinto. Comincia il secondo tempo. Entra Joaquin e mi sono detto: "Questo giocatore sarà quello decisivo". Dopo il gol dello spagnolo lo stadio è esploso in un enorme boato. La gente correva e sono stato travolto da molta gente. Andavo a stringere e a abbracciare anche gli sconosciuti. Alla tripletta di Rossi stesso boato e l'emozione è stata unica. Grazie Fiorentina questo ho detto al termine di quella fantastica giornata".
Il ricordo di Mario Vanni: "20 gennaio 1974, io Mario (15 anni) ed i miei due cugini di 16 e 17 anni eravamo in curva Fiesole accompagnati dalla Nonna Amelia allora 55enne. Prima partita in assoluto per me, ci accompagna fin sotto la Fiesole Nonno Gino con la 600. Scendiamo di fronte ai cancelli, io e Giancarlo con una bandierina viola, Luciano invece, già gobbo con la bandierina di Lei. La nonna sale i gradoni e si fa strada tra coloro i quali, poi, saprò essere i Rass della curva e ci fa accomodare. La Fiesole si riempie come tutto lo stadio, i cori partono, e francamente non è che li capisca fino in fondo. Tutto d'un tratto, come d'incanto, sale dal basso sorretta e passata di mano in mano una "bara", una piccola bara di legno, con i colori bianco e nero, applausi a scena aperta, e come appare, scompare, i tamburi, gli stendardi, le bandierone, uno che urla in un megafono rivolto sempre verso la curva (ma la partita, quando la guarda?) Lettura delle squadre ad ogni nome l'olé dei ragazzi, la formazione di Lei, letta in maniera molto più veloce. In Fiesole netta predominanza del viola, ma anche di Loro, allora, era ancora un calcio così! Dopo la lettura delle squadre, "il pallone della partita è gentilmente offerto da Pieraccioni Sport". Ecco le squadre che arrivano. Passano 11 minuti e l'arbitro concede un rigore per noi. Segna Merlo, poi il raddoppio di Caso al 39' del secondo tempo. Il ricordo, è l'atmosfera, le "pacchine" tirate a mio cugino gobbo. L'essere anche con colori diversi ma accanto, non reclusi in un "formaggino", non dover passare tornelli, prefiltri, filtri....roba da matti com'è cambiato tutto!!!! Era veramente una festa....era".